Cinque articoli e sette pagine di allegati: è il disegno di legge sulle aree idonee per gli impianti di energia rinnovabile approvato dal Consiglio regionale della Sardegna che di fatto rende area non idonea oltre il 98% della Sardegna, come sottolineato più volte dalla giunta.
Per ogni territorio utile è precisata la tipologia di fonte rinnovabile. Pale e pannelli di media taglia potranno essere installati nelle aree destinate a discariche di rifiuti o che lo sono state, così come nelle zone D (produttive) e G (servizi) nelle zone industriali di interesse regionale o gestite dai consorzi provinciali e anche in quelle dismesse.
E ancora le aree estrattive di prima e seconda categoria, come miniere e cave, anche se in disuso. Il solo fotovoltaico, invece, può arrivare sino al limite delle aree aeroportuali e portuali, esclusi gli approdi turistici, oltre che su tetti e coperture di edifici pubblici e privati.
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