L’avvocato Giovanni Dore boccia la nuova viale Trieste a Cagliari. I lavori durati quasi 2 anni si sono di recente conclusi, con la strada che ha subito un restyling completo dopo anni di disordine e sporco. Una trasformazione che però non è stata gradita da tutti.

“Onore al merito di chi ha deciso di intervenire, dopo anni di lassismo” è la premessa dell’ex consigliere comunale e candidato di Uniti per Alessandra Todde in un post sui social. “I lavori hanno liberato le radici degli alberi, messo a dimora (poche) piante nuove, rifatto i sottoservizi e l’illuminazione utilizzato materiali lapidei e di arredo di buon livello. Ma qui finiscono le buone notizie”.

“Il resto è un grande guazzabuglio di poche idee, ma confuse” incalza Dore che elenca:

“1) CAMMINAMENTI (mancati): giusto liberare le radici dei ficus, ma perchè farlo per pochi cm verso i palazzi e per diversi metri sull’asse stradale, con una PIETRAIA brutta e NON calpestabile (pena slogature di caviglie), di fatto utlizzibabile solo per i “bisognini” (vietati) dei cani?

2) la CARREGGIATA è strettissima. Per come è disciplinato il traffico sul (l’ex) viale, ogni giorno passano centinaia di autobus (ctm, arst, turistici), camion dell’immondizia e privati di ogni tipo. E ciascuno di questi mezzi si ferma ogni pochi metri per ragioni di servizio. E le auto dietro in fila;

3) PARCHEGGI: pochissimi e scomodi. E per ogni parcheggio che si libera, si forma un’altra bella coda di auto nell’attesa della manovra. In compenso abbiamo enormi spazi senza alberi, senza camminamenti (ma sempre zeppi di pietre);

4) piste CICLABILI: non pervenute; tra la pietraia, il pericoloso cordolo in granito e le auto in sosta, è stata però realizzato uno strano percorso pedonale … in asfalto;

4) LASTRICATI in granito “ad minchiam”: ve ne sono parecchi sparsi, belli, ma inutili che presto diverranno grigio olio di macchina, visto che sono carrabili (ma non si poteva togliere il granito dalla strada e metterlo nel pedonale di asfalto?);

5) COMMERCIO: viale Trieste, prima dei lavori, era una delle poche zone dove il commercio resisteva. Si trovava di tutto, grazie agli ampi locali, al parcheggio facile e allo scorrimento veloce del traffico. Due anni di lavori lentissimi e le prospettive future di un viale stravolto, hanno cambiato la vita a tante famiglie che lì campavano da decenni del proprio lavoro;

6) La Chiesa del CARMINE, un tempo molto frequentata, se non ho capito male, oggi chiusa per lavoro.
Per gli avventori (futuri), però, nessun riguardo, non un parcheggio disabili (pur presenti in altre zone), non un carico e scarico davanti: nemmeno un funerale, in sicurezza, si potrà più fare”.

Dore, attualmente consulente dell’assessorato regionale dei Trasporti, conclude: “Sono andato via con un senso di profonda delusione e frustrazione. Soprattutto perché, in questa città, nessuno paga mai per i macroscopici errori fatti”.

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