Prosegue la protesta contro le sale operatorie dell’ospedale Businco di Cagliari. Questa mattina le associazioni in rappresentanza dei pazienti oncologiche, si sono riunite nel sit-in sotto la sede dell’ospedale.
“Non chiudete le sale operatorie dell’ospedale Businco di Cagliari”. I lavori di ristrutturazione dello stabile dovrebbero avviarsi nella giornata di domani e avrebbero una durata di tre anni, rendono di conseguenza impossibile eseguire le operazioni chirurgiche.
I manifestanti hanno lanciato un appello anche alla presidente della regione Sardegna Alessandra Todde: “È l’unica che può bloccare i lavori, che determinano la chiusura totale di una struttura che dà serenità ai pazienti, ci riserviamo anche di agire per via legali rivolgendoci alla procura della Repubblica“.
“La situazione del Brotzu, come soluzione alternativa, non sembra offrire tutte quelle garanzie che possano rassicurare le pazienti. Non possiamo dimenticare il grave episodio del black out che ha determinato un’emergenza di cui non si conoscono neppure le gravissime conseguenze. I secchi per raccogliere l’acqua piovana perfino in prossimità delle sale operatorie. L’idea di trasferire pazienti da un presidio all’altro come pacchi postali è sconcertante come far condividere la sala operatoria della Terapia del Dolore con la Senologia“.
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