“Il nostro corpo, in rappresentanza di 211 Mila sardi che oggi non trovano voce in quello che dovrebbe essere il massimo luogo di rappresentanza del popolo sardo”. Questo il significato che le donne dei comitati per la Pratobello attribuiscono all’occupazione della tribuna del Consiglio regionale, dove da tre giorni si dibatte sulla legge per le Aree idonee proposta dalla Giunta Todde, mentre la legge di iniziativa popolare resta al palo.
“Con coraggio e determinazione, ci siamo riunite nel Palazzo del Consiglio Regionale, un gesto di protesta contro la totale indifferenza della Presidente e della sua Giunta” scrivono le attiviste in una nota. “La Pratobello24 rappresenta, non solo la speranza di preservare il nostro ambiente, ma un baluardo contro il vorace sfruttamento delle risorse che minaccia di offendere la bellezza della nostra terra”.
“Volevamo rappresentare i cittadini che lottano contro la speculazione energetica ma i nostri corpi, come la Pratobello24, sono rimasti invisibili. Un silenzio assordante da parte della giunta regionale. Durante la seduta, non un solo membro ha avuto il coraggio di riconoscere la nostra presenza e il nostro sacrificio. Il loro silenzio non è solo assenza di parola, ma un chiaro segnale del disinteresse per le comunità che lottano per i propri diritti e per il futuro della Sardegna”.
Le attiviste sottolineano però che “della maggioranza, solo il Presidente Comandini e il consigliere Di Nolfo, durante la notte, ci hanno portato un saluto, segno di rispetto e barlume di speranza in questo clima di ingiustificabile disinteresse. Ma non possiamo accontentarci di gesti isolati”.
E concludono: “Insieme, continueremo a lottare, forti e unite, perché il nostro amore per questa terra non conosce confini”.
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