La sconfitta alle regionali di febbraio è ormai alle spalle. Fratelli d’Italia si è calato nei panni del principale partito di minoranza in Sardegna, dove la Giunta guidata da Alessandra Todde ha presentato la prima variazione di bilancio importante e dove martedì, in Consiglio regionale, approderà la legge sulle Aree idonee in materia di energie rinnovabili. Con il deputato Francesco Mura, 41enne da poco diventato coordinatore regionale del partito, abbiamo fatto il punto su questi primi mesi della nuova amministrazione.

La Giunta Todde entra nel vivo dell’azione governativa dopo i primi mesi di insediamento. Tra Sanità, rinnovabili e l’ultima variazione di Bilancio, qual è stato l’impatto di questa amministrazione?

“Mi pare chiaro che siamo davanti a una maggioranza e a una Giunta senza una strategia. Stanno navigando a vista con il tentativo di trovare sempre qualcuno a cui dare la colpa per le cose che non riescono a risolvere. Todde ha sbagliato nell’indicazione di alcuni assessorati chiave e oggi si trova davanti a tutti i problemi della Sardegna. Problemi che necessitano di soluzioni pronte che loro non hanno, al contrario di ciò che avevano detto in campagna elettorale”.

Una campagna elettorale che aveva presentato con successo all’Italia il cosiddetto Campo largo. Visti i problemi di alleanze a Roma, ce la farà la coalizione a tenere almeno in Sardegna?

“Il Campo largo in Italia non esiste più e il funerale l’ha fatto Giuseppe Conte. In Sardegna è solo un’associazione politica finalizzata all’occupazione delle poltrone. Dall’inizio del mandato la loro preoccupazione principale è stata la spartizione degli incarichi, non hanno rinunciato a utilizzare la legge del super staff di Solinas, che loro hanno criticato aspramente e invece hanno utilizzato a piene mani per occupare gli spazi”.

La Sanità è stata il cavallo di battaglia proprio della campagna elettorale del Campo largo e forse il punto più critico della precedente amministrazione. Che idea si è fatto sul nuovo corso targato Bartolazzi?

“Hanno fatto degli errori palesi nei primi mesi di governo e la Sanità è uno di questi. Loro hanno anche goduto del fatto che il dibattito politico si sia concentrato sulla speculazione energetica, quindi la Sanità è passata in secondo piano. Ma il disastro della loro azione sta iniziando ad emergere nel dramma dei cittadini. E davanti a questo dramma abbiamo un assessore che pensa di risolvere i problemi della diffusione della lingua blu con l’azoto liquido, oppure che si erge a paragoni che ne descrivono l’inadeguatezza della sua figura e la non conoscenza del contesto in cui si è trovato a lavorare”.

Ha citato la speculazione energetica, su cui il centrosinistra sta portando avanti la legge sulle Aree idonee che arriverà martedì in Consiglio. Che idea si è fatto invece della chiusura sulla Pratobello?

“Stanno cercando di fare melina e spegnere un moto popolare tra i più efficaci degli ultimi 50 anni in Sardegna. Una mobilitazione popolare così non si era mai vista e loro cercano di affossarla utilizzando la legge sulle Aree idonee per coprirla. Lo stanno facendo perché con la Pratobello emerge la contraddizione che questa maggioranza vive sul tema dell’energia, perché le follie green dell’Europa le ha sposate il Movimento 5 Stelle e le ha calate sulla Sardegna attraverso il Governo Draghi dove c’era anche Todde, con delega all’energia. Oggi si ritrova a dover far fronte a una mobilitazione popolare che utilizza temi cari proprio alla sinistra, sanno di essere colpevoli in maniera diretta e indiretta della speculazione energetica e non hanno il coraggio di difendere quelle che sono sempre state le loro idee”.

Fratelli d’Italia come sta? Il partito, a livello regionale, si è ripreso dalla sconfitta di febbraio?

“In Sardegna abbiamo perso per una serie di motivi e abbiamo fatto tante analisi negli ultimi mesi. La sconfitta è arrivata e la capacità di un partito non è tanto nel gestire le vittorie quanto le sconfitte. Dobbiamo avere la capacità di capitalizzare l’esperienza e dare continuità allo stato di salute del partito a livello nazionale. Se facciamo l’analisi del voto delle Europee, abbiamo preso uno dei migliori dati di tutto il Sud Italia. Quindi lo stato di salute del partito a livello nazionale è buono. Quello che dobbiamo fare qui in Sardegna è strutturarlo per avvicinare il dato regionale a quello nazionale, che è ottimo. Sono fiducioso, perché la nostra classe dirigente è abbastanza preparata e onesta, con un’età media bassa che ci da la possibilità di essere protagonisti a lungo in Sardegna”.

E in Parlamento la vostra attività come procede?

“Lì procede alla grande, anche perché le nostre opposizioni non perdono occasione per dividersi. E lo fanno perché non hanno la capacità di accettare quanto il popolo italiano sia soddisfatto dell’azione del Governo Meloni. Quindi dal punto di vista della maggioranza in Parlamento siamo soddisfatti, la produttività delle due Aule inoltre ha raggiunto livelli senza precedenti. E poi registriamo un consenso importante, come certificano anche le regionali in Liguria e nelle altre regioni. Il termometro, insomma, gioca a nostro favore”.

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