Il Chlorophyllum molybdites, un fungo di origine subtropicale, da qualche tempo è presente anche in Sardegna. I ritrovamenti sono sempre più frequenti e possono causare spiacevoli conseguenze. A spiegarlo è il micologo Franco Seda.

“Questo fungo infatti è tossico, causa la sindrome morganica, ed è facilmente confondibile con la mazza di tamburo (Macrolepiota procera). La sintomatologia clinica si ha dopo 30 minuti (3-4 ore) con nausea, vomito, diarrea, cianosi labiale, linguale, ungueale”.

Allora com’è possibile distinguere i due tipi di funghi per non fare confusione?

“Il Macrolepiota procera è commestibile. Ha il gambo lungo rispetto al diametro del capello e concolore, con delle bande zebrate. Alla sezione la carne è bianca. Le lamelle bianche poi crema. il Chlorophyllum molybdites invece è tossico. Il gambo si presenta tozzo, biancastro, liscio, senza le zebrature. La carne è bianca e alla sezione si colora di un rosso-arancio. Le lamelle da crema diventano verdastre. Si trova soprattutto nelle serre e nei campi concimati, e nei parchi”.

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