Esplode sui social la rabbia degli attivisti contro il Campo largo dopo la decisione di non portare subito in Consiglio regionale la legge Pratobello. Le 210mila firme non sono bastate per far approdare la legge d’iniziativa popolare in Aula senza passare dall’iter nelle commissioni, con la priorità data alla legge sulle Aree idonee studiata dalla Giunta Todde.

Sul web girano post dei comitati anti speculazione che si scagliano contro i capigruppo del Campo largo, accusati di tradimento nei confronti degli oltre 210mila sardi che hanno sottoscritto il provvedimento. Tra i primi a solidarizzare con la maggioranza e richiamare tutti all’ordine c’è stato Stefano Tunis di Sardegna al Centro 20Venti. “Si abbassino i toni, un clima intimidatorio non giova ad un dibattito già difficile perché su un tema molto complesso. Le istituzioni vanno amministrate con buon senso e serenità” ha scritto il consigliere sui social.

Parole apprezzate da Michele Ciusa del M5s, tra i bersagliati dalle critiche. “Ringrazio tutti coloro che in queste ore stanno manifestando solidarietà a me e ad altri miei colleghi per un post denigratorio che sta girando sul social. La strada è lunga e tortuosa, lo si sapeva, ma noi andiamo avanti con il sorriso e a testa alta”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini. “Le regole ci sono e devono essere rispettate. In democrazia bisogna seguirle anche se non sono condivise. Dispiace che ci siano polemiche per il solo fatto che in questo Consiglio si seguono le procedure a garanzia di tutto il popolo sardo. Ha sempre torto chi insulta e cerca prepotentemente di fomentare l’opinione pubblica gettando discredito gratuito su coloro che non la pensano nella stessa maniera”.

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