(Crediti foto: Ansa)

Partorire in Ogliastra non è possibile, così le mamma sono sempre costrette ad affrontare lunghi viaggi nell’Isola per far nascere i propri bambini.

Per questo motivo, l’associazione “#giulemanidallogliastra” ha inviato una nuova lettera alla presidente della Regione Alessandra Todde, all’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi e al consigliere regionale del territorio Salvatore Corrrias (Pd).

All’interno della missiva si è provato a sensibilizzare in merito alla situazione di stallo in cui versa l’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei, che ha visto la chiusura del Punto Nascita e del reparto di Pediatria: “Ormai dura da oltre tre anni e continua ad essere giustificata come ‘temporanea’” scrivono i componenti del comitato.

“Le famiglie del nostro territorio sono esasperate: le future mamme si trovano costrette a viaggi estenuanti e rischiosi verso altre città della Sardegna per partorire, e l’intera comunità avverte una crescente sensazione di abbandono. Non possiamo più accettare questa situazione e chiediamo lumi su cosa abbiate in programma per la riapertura di questi servizi essenziali”.

L’associazione chiede in particolare all’assessore Bartolazzi di lavorare per “ottenere una deroga all’accordo Stato-Regioni, recepito nel decreto ministeriale 70 del 2015, che prevede la disattivazione dei punti nascita con meno di 500 parti annui”.

“Oltre ai numeri, ci sono i diritti: siamo cittadini come tutti gli altri meritano un’assistenza sanitaria adeguata e accessibile – prosegue la lettera – Inoltre, chiediamo con forza che alla riapertura del punto nascita venga eliminato il ‘monitoraggio’, sintomo preoccupante di possibili future chiusure, la nostra priorità deve essere la salute delle madri e dei bambini”.

In assenza di risposte, la mossa sarà inevitabile e l’associazione è pronta a scendere in piazza, mobilitando l’intera comunità.

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