Due importanti scoperte botaniche arricchiscono le conoscenze sulla biodiversità vegetale del territorio di Alghero: i ricercatori del Dipartimento di Scienze Chimiche, Fisiche, Matematiche e Naturali dell’Università di Sassari hanno individuato nelle scorse settimane due specie erbacee bulbose a fioritura autunnale, molto rare.

Per la prima, Urginea fugax, rinvenuta a fine settembre, si tratta in realtà di un ritrovamento dopo oltre 20 anni. In quanto questa specie era stata segnalata in passato dalla compianta botanica algherese Franca Valsecchi, nella zona di confine del territorio comunale di Alghero con quello di Sassari presso la strada statale 291 della Nurra e lì cercata invano per anni.

Inaspettatamente, i botanici hanno individuato una popolazione di media grandezza (150-200 individui) nella zona di Cala Dragunara all’interno del Parco Regionale di Porto Conte.

La seconda specie appartiene al genere Colchicum (da cui si ricava la colchicina) ed è stata rinvenuta a ottobre con una piccola popolazione (30-50 piante) nell’area di Marina di Lioneddu, sempre all’interno del Parco.

È la prima volta che viene individuata una popolazione di questo genere botanico nell’area algherese, e si sta cercando di determinare la specie.

Le due specie sono state localizzate nell’ambito di ricerche sui cambiamenti temporali della vegetazione all’interno delle aree protette italiane negli ultimi 20 anni.

Sono condotte dal gruppo di ricerca e.INS in collaborazione con il Centro Nazionale Biodiversità (NBFC) e sotto gli auspici dell’Azienda Speciale Parco di Porto Conte, che ha autorizzato i monitoraggi anche nelle aree ad accesso riservato per soli scopi scientifici, come appunto Marina di Lioneddu.