La vicenda stadio torna a infiammare il dibattito politico cagliaritano. Ieri il presidente del Cagliari Calcio Tommaso Giulini ha lanciato l’ennesimo appello alle istituzioni per fare presto, ma dopo la prima conferenza dei servizi l’iter appare tutt’altro che in discesa.

Si aspettano le osservazioni della Regione sul progetto prima di convocare la seconda e forse definitiva conferenza dei servizi, ma i tempi sono incerti. Si punta a metà ottobre, ma quando c’è di mezzo la burocrazia ogni previsione è relativa.

Intanto la minoranza di centrodestra attacca il sindaco Massimo Zedda sulla poca chiarezza delle ultime dichiarazioni relative al nuovo stadio. “A giugno il sindaco aveva dichiarato che l’iter era in fase avanzata (naturalmente grazie a lui…), ad ottobre il Comune chiede un’accelerata e parla di nuovi approfondimenti richiesti dalla Regione… Ma non era in fase avanzata?” si domanda il consigliere Roberto Mura di Alleanza Sardegna.

“Questi comportamenti ci fanno temere che il Sindaco abbia chiesto nuove modifiche al progetto: vuole tornare al suo vecchio pallino con lo stadio e il centro commerciale? Nella passata consiliatura, non senza difficoltà, eravamo giunti a una linea condivisa tra Comune, Regione e Cagliari Calcio che ha portato alla firma di un accordo di programma per 50 milioni di euro da parte della Regione, oltre ai 10 milioni già impegnati dal Comune per l’abbattimento della vecchia struttura: mancava solo il Piano Economico Finanziario (sostanzialmente i soldi che deve investire il Cagliari Calcio). Qualsiasi modifica rischia di far tardare ulteriormente l’inizio dei lavori per il nuovo Stadio”.

Mura conclude: “La Città non ha bisogno di ulteriori perdite di tempo su questo progetto che può essere molto importante per il suo sviluppo”.

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