Nido di tartaruga Caretta caretta ritrovato nella spiaggia della Pelosa e cure affidate al Centro di recupero degli animali marini del Parco nazionale dell’Asinara. A seguito del peggioramento delle condizioni atmosferiche, è stato necessario per gli operatori trasferire una ventina di metri più lontane dalla riva le uova del nido che erano state deposte all’alba del 3 settembre.

Il nido era stato deposto a circa 12 metri dalla riva ed è stato traslocato secondo i protocolli per evitare che le uova finissero sott’acqua, con conseguenti danni allo sviluppo embrionale delle piccole tartarughe.

Il trasloco è avvenuto lunedì alle 19, così da garantire una temperatura adeguata durante tutte le operazioni, ed è stato effettuato dal team del Centro recupero animali marini del Parco e dai referenti scientifici del CreS di Oristano, coordinati dalla Rete regionale di conservazione della fauna marina.

59 le uova deposte ad una profondità di circa 40 centimetri, a conferma che il nido potrebbe essere per l’esemplare il secondo o terzo della stagione. Inoltre, anche date le dimensioni della tartaruga potrebbe trattarsi di un esemplare adulto e maturo sessualmente, anche se da poco tempo.

Al centro di ospedalizzazione di La Reale è anche arrivato un giovanissimo esemplare di Caretta caretta rinvenuto dagli operatori del Diving Scuba Revolution Sardinia nelle acque a est di Caprera, nel Parco nazionale di La Maddalena. La tartaruga era finita all’interno di un sacco di plastica, pesa 1,6 kg e ha un carapace di 25 cm. Kikka, così è stata chiamata, è in carico all’associazione Crama nel Centro di recupero dell’Osservatorio del mare.

L’animale aveva evidenti ferite profonde dovute allo strozzamento dei lacci di plastica nella pinna anteriore sinistra. Dall’esame radiografico è stata rilevata una frattura.

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