(Foto credit: Ansa)

Si prosegue con “il perseguimento di un percorso di rigenerazione del partito”. Così il Partito Sardo d’Azione in una nota al termine della riunione di ieri della segreteria nazionale, arrivata poche ore dopo la sfuriata social dell’ex presidente della Regione Christian Solinas nei confronti degli ex consiglieri sardisti emigrati in altri partiti.

Il partito si dice ora “liberato da impegni di governo ed equilibri di coalizione, orientato ad un nuovo radicamento nella società sarda, rendendosi promotore di uno spazio dialettico di confronto aperto oltre che agli iscritti a cittadini, intellettuali, altre organizzazioni e comitati sui temi di più stringente attualità ed interesse per la Sardegna”.

Un nuovo punto di partenza all’indomani della sparizione del Psd’Az dal Consiglio regionale seguita al passaggio a Forza Italia dei consiglieri Piero Maieli, Gianni Chessa e Alfonso Marras. La segreteria “ha poi deliberato di accogliere la richiesta di numerosi iscritti e territori per prorogare al 30 ottobre 2024 il termine per il tesseramento per il 2025 e di proporre al Consiglio nazionale l’avvio di un percorso per la riforma delle regole complessive della militanza e della rappresentanza interna del partito attraverso la riscrittura delle pertinenti parti di statuto e regolamenti in un apposito congresso”.

Poi l’ultima stoccata, con i sardisti che ribadiscono con forza la loro “diversità rispetto agli altri partiti per la funzione storica alla quale sono chiamati, che non si esaurisce nella costruzione delle carriere personali dei propri candidati o eletti, ma si esprime nell’idea di avere servito senza inganni e senza rimorsi la grandezza, la ragionevole speranza, la splendida intuizione di un progetto sardista di riscatto e rinascita della nostra isola”.

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