Continuano i botta e risposta tra Christian Solinas e i suoi ex compagni di partito nel Psd’Az. L’ex presidente della Regione Sardegna, in un nuovo post, ha sparato alzo zero su tutti, in particolare sul Consiglio Regionale della sua legislatura.
“Non è pensabile che si continui con questo tentativo puerile di scaricare sul presidente le cose che non hanno funzionato nella passata legislatura e di pretendere invece che tutto ciò che si è fatto sia merito dei consiglieri regionali” ha scritto, rispondendo alle accuse di Giovanni Satta.
E sottolinea il suo impegno per far funzionare la Regione.
“Mentre il presidente ha lavorato 15 ore al giorno, 7 giorni su 7 e ha prodotto risultati che sono provati dai numeri e dai documenti ufficiali, il Consiglio è stato il meno produttivo della storia autonomistica: meno riunioni, meno leggi, insomma meno ore di lavoro istituzionale a tutto vantaggio delle ore clientelari sul territorio che hanno prodotto tanti signorotti delle preferenze”.
L’accusa ai consiglieri, soprattutto a quelli della sua maggioranza, è pesante: si sarebbero più occupati di “spartirsi” i fondi regionali per sagre e piazzette, piuttosto che per il bene comune.
“Ogni volta che il presidente mandava in Consiglio un disegno di legge, i capigruppo rispondevano sistematicamente: ‘Quanto c’è per il Consiglio?’. I consiglieri pretendevano una ‘tassa fissa’ su ogni legge per poter destinare quote di risorse sui territori di elezione. Vogliamo dire onestamente questa verità e dire che il presidente è diventato antipatico perché non ha mai voluto partecipare a questo gioco?”.
Iscriviti e seguici sul canale WhatsApp
Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it