“Negli ultimi 20 anni è stato concesso lo spazio alle multinazionali per fare ciò che volevano. E fa ridere vedere che chi si appellava al ‘popolo di Saccargia‘, è lo stesso che ha dato l’autorizzazione all’impianto in quell’area. Mi domando, allora, se dietro non ci sia un disegno politico per abbattere questa giunta: probabilmente aver vinto le elezioni disturba tanti interessi“.

Così Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna, ha espresso il proprio rammarico per la martellante campagna mediatica avversa con cui sta facendo i conti da due mesi. Lo ha fatto nel corso di un intervento alla festa di Sinistra Futura avvenuta a Carbonia domenica 8 settembre.

“In Sardegna si sta portando avanti una campagna sugli impianti da rinnovabili che ha fatto leva sulla paura dei cittadini, perché nessuno di noi vuole vedere l’isola devastata. Bisogna piuttosto chiedersi cosa ci sia dietro queste battaglie ‘talebane’: la tensione che è stata montata ha un solo obiettivo: abbattere questa giunta e mandare la Todde a casa per ripristinare lo status quo“.

Quindi ha ribadito l’impegno della giunta regionale nel bloccare la speculazione energetica in corso.

La nostra legge è stata l’unico atto vero che ha realmente bloccato in Sardegna le autorizzazioni per gli impianti di rinnovabili. Dire invece ‘non si può fare nulla’ non è serio, è demagogico, e questo mi spaventa. Stiamo assistendo a chiacchiere e manifestazioni, stiamo vedendo i banchetti, ma chi ha veramente fatto cose concrete contro la speculazione energetica siamo stati noi. Ora sembra che in Sardegna tutti gli impianti da rinnovabili siano stati fatti negli ultimi quattro mesi, ma non è così”.

Infine un passaggio sulla proposta di legge Pratobello 24, proposta da comitati di cittadini e portatori d’interesse.

“Si sta cercando in tutti i modi di far arrivare questa legge in Consiglio, ma è una norma incostituzionale e verrà impugnata. Si pensi a cosa potrebbe succedere se dovesse accadere questo: ci sarà un vuoto normativo e a quel punto entreranno i poteri sostitutivi dello Stato. Allora sì che le pale verranno installate, perché non ci sarà più nessun argine. Il territorio si difende pianificando, una giunta seria si comporta in questo modo”.

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