In un post sui social, la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde è tornata sulla legge approvata il 3 luglio scorso che sospende per 18 mesi l’installazione di impianti da fonti rinnovabili nell’Isola.

Lo ha fatto rispondendo alle critiche dei comitati contro la speculazione energetica e di alcuni partiti dell’opposizione, secondo i quali la norma non sta realmente bloccando tutte le autorizzazioni che non hanno iniziato i lavori.

“Sì invece, le sta bloccando. Ne abbiamo avuto conferma parlando in questi giorni con tantissimi sindaci. E continuerà a bloccare fino a quando la Corte Costituzionale non si esprimerà sull’impugnazione richiesta dal Governo Meloni. Nel frattempo lavoriamo per identificare e regolare le aree idonee, quelle non idonee, quelle ordinarie e quelle a vincoli speciali per mettere al sicuro il nostro territorio. E stiamo anche lavorando sul nuovo piano energetico regionale e sulla costituzione della società energetica regionale per trasformare finalmente la Sardegna in un produttore grossista di energia elettrica necessaria per i cittadini e le imprese sarde”.

La presidente ha ricordato che la moratoria “va contro il decreto Draghi ed è stata impugnata per questo. Chi sostiene che la legge sarda non blocca nulla, legga il testo e lo vada a spiegare all’Avvocatura di Stato che difende il Governo Meloni davanti alla Corte Costituzionale a tutela della legge Draghi. E lo faccia con argomentazioni serie e reali che superino quanto scritto nel ricorso contro la Regione Sardegna”.

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