Continua a far discutere il caso di un bambino morsicato da un cinghiale all’isola di Spargi. A difendere la fauna selvatica dal possibile piano di abbattimento scende in campo anche l’associazione Lav, la Lega Anti Vivisezione.

“Il richiamo all’utilizzo della “doppietta magica” non è tardato ad arrivare, come panacea di tutti i mali, anche davanti all’evidenza di un comportamento umano sbagliato” scrive l’associazione animalista in una nota. “Ci sono infatti testimoni tra i tanti turisti presenti in spiaggia che affermano che il bambino, insieme ad altri, inseguiva i cinghiali e sbarrava loro la via di fuga chiudendo il passaggio, il tutto sotto gli occhi dei genitori indifferenti che beatamente ignoravano la situazione. Il cinghialino a quel punto sentendosi braccato e separato dal branco ha reagito di conseguenza e per difendersi ha morso il bambino”.

“Tantissimi cittadini sui social si sono già espressi in maniera contraria alla soluzione prospettata dell’abbattimento. Condanniamo animali a morte per una fatalità le cui cause dovrebbero essere ricercate nelle azioni o nelle omissioni dell’uomo? I massicci sbarchi di turisti nell’isola di Spargi d’estate rappresentano un’occupazione del loro habitat abituale“.

Per Lav “turisti e cittadini devono essere informati sulle regole da osservare nelle spiagge del Parco quali il divieto di alimentare i selvatici e di interagire con essi anche attraverso l’ausilio di cartellonistica informativa. Inoltre, durante stagioni siccitose come questa in Sardegna con i suoli boschivi più poveri, gli animali sono costretti a spostarsi maggiormente in cerca di cibo e acqua. Invece di stare lontani dall’uomo, atteggiamento naturale e più sicuro, affamati ed assetati cercano di procurarsi cibo approfittando dell’alimentazione fornita dalle persone. Si potrebbero in questi casi approntare dei punti cibo ed acqua all’interno lontano da spiagge e zone frequentate da turisti per aiutarli ed attirarli in zone distanti e non frequentate”.

Tra le soluzioni proposte anche quella in via di sviluppo del vaccino immuno-contraccettivo GonaCon: “una sola somministrazione garantisce la sterilità dei cinghiali per cinque anni”. Il farmaco “è già stato utilizzato con successo in Stati Uniti per il controllo della popolazione di alcune specie selvatiche ed è in corso di sperimentazione in Italia per i cinghiali. Lav invita ad affrontare i problemi in scienza e coscienza e si rende disponibile al dialogo con l’assessorato per trovare soluzioni non cruente alla convivenza uomo-animale sull’isola”.

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