(Foto credit: Carabinieri del Nas di Cagliari)

Sono quattro le misure cautelari eseguite dai carabinieri del Nas di Cagliari, nelle prime ore di giovedì scorso 18 luglio, nelle province di Cagliari, Oristano e Nuoro, all’esito di complessa e articolata indagine, coadiuvati nella fase esecutiva dall’Arma territoriale.

Si tratta di una custodia cautelare e tre arresti domiciliari, come stabilito dal Gip del Tribunale di Cagliari, rispettivamente a carico di un dirigente medico veterinario, di sua moglie imprenditrice agricola e di 2 operatori titolari di centri di assistenza agricola, indagati a vario titolo per reati contro la pubblica amministrazione e concorso in falso e truffa aggravata ai danni di Argea per il conseguimento di contributi comunitari.

L’attività investigativa, avviata nel 2022, si è concentrata inizialmente nei confronti di un dirigente medico veterinario, per l’ipotesi di peculato consistente nell’arbitrario utilizzo dell’autovettura di servizio – la quale avrebbe percorso oltre 25.700 km, per un danno presunto di circa 6.000 euro – e quella di truffa aggravata per le condotte di assenteismo, consistente in presunte fraudolente timbrature in servizio per un totale di oltre 2.100 ore e un danno ipotizzato di circa 100mila euro (nel periodo compreso tra agosto 2020 e gennaio 2023).

Successivamente l’indagine si è sviluppata su un secondo filone, nei confronti sempre del medesimo veterinario, al quale sono stati contestate ipotesi di truffa aggravata ai danni della Comunità Europea mediante la realizzazione di fittizi contratti di concessione di terreni adibiti a pascolo, fittizia attivazione di aziende agricole con false movimentazioni di bestiame (anche attraverso accessi abusivi al Sistema Informatico del Ministero della Salute).

Dette condotte, finalizzate alla successiva presentazione delle domande di pagamento da parte di 12 imprenditori agricoli – parimenti indagati nel medesimo procedimento penale – avvalendosi anche della compiacenza dei titolari di due centri di assistenza agricola, avrebbero determinato il conseguimento di un ingiusto profitto di oltre 560mila euro in riferimento alle Campagne PAC 2020 – 2023.

L’attività, coordinata dalla Procura di Cagliari è tuttora in corso, con prosecuzione delle indagini preliminari, ed è finalizzata ad acquisire ulteriori riscontri probatori.

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