A Cagliari nasce Lìberas, nuova associazione contro la violenza sulle donne e ogni forma di violenza di genere, presentata il 4 luglio nell’aula consiliare della Municipalità di Pirri.

A raccontare le attività e gli obiettivi dell’associazione erano presenti Emanuela Falqui, vicepresidente di Lìberas; Maria Laura Manca, presidente della Municipalità di Pirri; Valentino Pusceddu, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Pirri 1 – 2 e Ilaria Todde, attivista lesbica e advocacy director del network europeo EL*C.

La conferenza stampa è stata l’occasione per presentare una delle attività appena avviate da Lìberas: un centro antiviolenza nel territorio di Pirri, il primo in Sardegna a sostenere nel percorso di fuoriuscita dalla violenza non solo donne e loro figlie e figli, ma anche lesbiche, persone trans e non binarie.

La realizzazione di questo progetto è stata possibile grazie al co-finanziamento dell’Unione Europea attraverso un bando del network internazionale EL*C (Eurocentralasian Lesbian* Community), di cui è entrato a far parte anche Lìberas.

“Il nostro centro antiviolenza – ha spiegato Falqui – offrirà l’opportunità di riacquistare autonomia e libertà attraverso la pratica femminista della relazione, non solo in un’ottica femminile, ma anche nei confronti di soggettività queer. La violenza di genere è un fenomeno strutturale della nostra società, fondato su disparità di potere che condizionano ogni aspetto della vita, anche nelle relazioni, privandoci della libertà. Per questo le nostre pratiche valorizzano l’autodeterminazione e la consapevolezza di chi ha vissuto esperienze di violenza e ha bisogno di riprendere il controllo della propria vita: nessun vissuto viene giudicato e ogni decisione viene presa nel rispetto di desideri e volontà di chi ci chiede sostegno”.

L’area di Pirri è stata scelta perché, pur soffrendo un disagio economico e sociale, risultava ancora scoperta dalla presenza di un centro antiviolenza: “Non sarebbe stato possibile – ha dichiarato Falqui – senza la preziosa collaborazione della municipalità, della sua presidente Manca e del dirigente dell’Istituto comprensivo Pusceddu, che ci hanno espresso subito piena disponibilità. Dobbiamo creare alleanze e lavorare con la società civile, le altre associazioni, gli altri centri antiviolenza, in rete con le istituzioni. Questo è fondamentale per dare risposte adeguate a chi si rivolge a noi”.

“Progetti come questi sono necessari – ha affermato Manca – perché, anche se talvolta non sembra, la parità di genere nei fatti non è stata raggiunta, soprattutto tra le giovani generazioni. È stata volontà della municipalità in questi ultimi cinque anni, e lo è ancora, sostenere progetti che portano avanti messaggi chiari sui diritti umani e civili e contro la violenza di genere, che continua a essere un’emergenza sociale in Sardegna come a Cagliari. Vogliamo collaborare con associazioni, terzo settore e professioniste rafforzando e accompagnando questi e altri progetti, per agire in maniera più capillare. Il nostro obiettivo è riuscire a sensibilizzare le famiglie, perché è dentro le mura domestiche che si verifica la maggior parte delle violenze fisiche e psicologiche, che rappresentano comunque un abuso anche se non sfociano nel femminicidio”.

L’avvio del centro antiviolenza è stato possibile grazie al finanziamento di EL*C, rete femminista lesbica, la cui volontà è investire in progetti che nascono nelle aree europee più periferiche. “La Sardegna – ha spiegato Todde – è una delle zone con maggior disagio economico dell’Unione Europea e per noi è fondamentale portare i temi della lesbofobia, dei diritti Lgbt e dei diritti delle donne anche nei piccoli centri e nelle isole. Vogliamo valorizzare le iniziative che nascono in realtà considerate marginali, perché possano essere d’esempio anche per quelle più conosciute che si sviluppano con maggiore facilità nei grandi centri e nelle capitali”.

Oltre alla sede del centro antiviolenza, il cui indirizzo non viene diffuso per rispetto della privacy e della sicurezza di chi chiederà aiuto, a Pirri è presente già da qualche mese un punto informativo antiviolenza nei locali dell’Istituto Comprensivo, a cui si può accedere dall’ingresso della palestra della scuola elementare in via delle Fosse Ardeatine.

Uno spazio che è stato possibile creare grazie alla disponibilità del dirigente Pusceddu: “La conoscenza e la prevenzione della violenza in generale e nello specifico di genere è un aspetto fondamentale nel contesto educativo. La collaborazione con l’associazione Lìberas nasce dall’intenzione di sviluppare attività che coinvolgano studentesse e studenti e si inserisce nell’ambito del patto educativo di comunità firmato dalla scuola con enti pubblici e realtà del terzo settore. In questo contesto nasce il progetto della ‘scuola gentile’, che ha come obiettivo quello di educare a vivere in una società basata sul rispetto e sulle relazioni positive”.

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