“La novità è che la Sardegna si sta dotando di regole certe, di una sua legge regionale per le aree idonee, perché la speculazione non la tollereremo e vogliamo che gli impianti industriali di rinnovabili vengano fatti dove servono e dove vogliamo noi”. Così la presidente regionale Alessandra Todde torna sul tema delle energie rinnovabili in Sardegna a due giorni dall’approvazione della legge di stop per 18 mesi alla realizzazione degli impianti su tutto il territorio dell’Isola.
In un post sui social, la governatrice sarda spiega il percorso che ha in mente: “Abbiamo ereditato una regione senza regole per quanto riguarda l’installazione di impianti di energie rinnovabili, con moltissime autorizzazioni di fatto fuori controllo. Cosa abbiamo fatto? Abbiamo agito su dei fronti” scrive Todde. E spiega: “Per prima cosa abbiamo lavorato insieme al ministero dell’Ambiente sul decreto aree idonee, che era fermo da due anni e mezzo – ricorda -. In meno di due mesi abbiamo negoziato delle condizioni vantaggiose per la Sardegna”. Precisamente, che “le aree idonee vengano definite da una legge regionale e non dalle linee guida del governo”, e che “le procedure di autorizzazione vengano definite all’interno del contesto regionale e non più dal governo”, oltre alla ‘vittoria’ sugli impianti eolici offshore, che rientreranno per il 100% nella quota assegnata alla Sardegna e non per il 40% come previsto inizialmente.
Sulla ‘moratoria’, che di fatto sospende le autorizzazioni e le nuove richieste, Todde spiega: “Non si può dare avvio all’inizio lavori, fino a quando non avremo definito l’ambito operativo delle nostre aree idonee”.
Iscriviti e seguici sul canale WhatsApp
Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it