Il ddl ‘Salva Sardegna‘ approvato stamane dal Consiglio regionale è “un primo passo importante per una regolamentazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili”. L’ha dichiarato la presidente della Regione, Alessandra Todde in una conferenza stampa.

“Abbiamo deciso di operare sulla realizzazione degli impianti: il ddl la blocca temporaneamente, finché non sarà promulgato il disegno di legge sulle aree idonee e la revisione del Piano paesaggistico. Vogliamo fare in modo che si possano fare le rinnovabili ma in maniera ordinata, stabilendo dove e con quali modalità e regole”.

Alle critiche dell’opposizione, che ha definito “timida” la legge approvata stamane coi soli voti della maggioranza, Todde replica: “Le Giunte in Sardegna sono cadute su urbanistica e sanità. Vorrei chiedere a chi critica se sono capaci in due mesi di fare una legge urbanistica. Noi abbiamo detto che abbiamo bisogno di prendere tempo, senza provocare danni irreparabili all’ambiente e al paesaggio, per elaborare la vera e propria azione urbanistica. Il tema sostanziale è dire che dobbiamo adottare transizione energetica con regole chiare“.

Todde ha annunciato un confronto coi territori, in preparazione della mappa sulle aree idonee a ospitare gli impianti di produzione di energia da rinnovabili.

Sul disegno di legge sulle aree idonee è già al lavoro un gruppo interassessoriale (Urbanistica, Ambiente, Industria, Cultura) per tracciare in 180 giorni una mappa delle aree idonee, in base al decreto ministeriale. Lo ha spiegato l’assessore all’Urbanistica, Francesco Spanedda, ricordando la suddivisone fra aree idonee, in cui i progetti seguono procedure semplificate, aree non idonee e aree ordinarie che seguono un iter ordinario.

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