(Foto credit: Niccolò Caranti)

Sveva Casati Modignani si racconta in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, dove ripercorre le sue tappe più importanti della sua carriera da scrittrice iniziata nel 1981 con il suo romanzo d’esordio “Anna dagli occhi verdi”, che ottenne fin da subito un grande successo.

Da sempre edita dalla casa editrice statunitense Sperling&Kupfer, Modignani non nasconde le difficoltà nel venire pubblicati negli Usa, non essendo nativi del luogo. “Il mercato americano – spiega la scrittrice milanese parafrasando quanto detto dal proprio editore – tutela i suoi scrittori di best seller. E così oggi noi, per esempio, possiamo leggere la bravissima Danielle Steel tradotta in italiano, ma non permettono a un’autrice italiana da milioni di copie di sbarcare da loro”.

Un modus operandi che non l’ha fermata, vendendo oltre 12 milioni di copie con 40 romanzi all’attivo. Nonostante affermi scherzosamente di scrivere “ciofeche”, racconta di come le sue lettrici la fermino per raccontarle che grazie ai suoi libri, hanno iniziato ad appassionarsi alla lettura. Poi consiglia alcuni nomi alle stesse: “Rispondo: leggete Jane Austen, una che sapeva scrivere davvero. Perché molti di quelli che mi snobbano non sanno che io sono un’attenta e avida lettrice. Mi piace Manzini, adoro Massini e Robecchi, leggo Michela Murgia. Dacia Maraini la seguo da sempre, l’ho anche incontrata in Messico ma non ho avuto il coraggio di rivolgerle la parola”.

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