Tante volte i sogni si avverano. Quando è nato il blog “I viaggi dell’orsetto”, Valentina Vinci aveva appena riaperto lo scrigno della sua infanzia. Recuperato il candore delle storie che leggeva da piccola, i desideri e le passioni di quei tempi. Il sogno si è avverato.

Il binomio con Orso, il pupazzo di peluche che l’accompagna da oltre dieci anni, è diventato via via molto noto sul web.

Assieme raccontano storie di vita quotidiana. Assieme scoprono i territori della Sardegna, in una continua esplorazione condotta da un punto di vista completamente originale.

Cosa significa per te, viaggiare?

Per me non è solo prendere un aereo o una nave. Per me è anche quando leggo un libro, guardo un tramonto, un quadro, quando guardo e scopro qualcosa di nuovo.. la mia mente viaggia sempre. Anche nel tuo paese puoi scoprire qualcosa di nuovo, che non hai notato. Nei nostri paesi è pieno di luoghi inesplorati e meravigliosi.

Chi sono i tuoi orsetti? E quali sono le loro funzioni?

Orso, Orsa e Ralph sono i protagonisti dei Viaggi dell’Orsetto. Ho trovato i primi due alla festa di Santa Maria Acquas a Sardara 2012. Festeggiano il loro compleanno il 20 settembre e solitamente la festa dura una settimana. L’anima degli orsi è festaiola. All’inizio non li volevo. Ne avevo già troppi. Oggi ne ho il doppio. Mi ricordo che mio padre mi disse: se torni con un orso, esci tu di casa (ride..). Vinsi un gioco e mi diede questi due orsetti, che erano fidanzati. Pensavo di regalarli, poi li ho portati con me a Cagliari dove vivevo con una coinquilina. Ogni sera le mandavo dei messaggi come fosse Orso a parlare. Questa cosa è diventata coinvolgente. Lo avevamo trattato come se fosse vero. Lì nacque il profilo Instagram dedicato. E altri profili di orsi che stavano rispondendo. Così scopro altri italiani che gestivano i propri peluches nello stesso modo in cui lo stavo facendo io. Si è creata una community. Così ho pensato di raccontare i territori sardi dove andavamo tramite i peluches. Questa cosa va avanti dal 2012 al 2016. Ho capito che stesse capitando qualcosa quando una volta, in un ristorante, la proprietaria si avvicina con un pacco regalo. Mi aveva riconosciuto. Ci aveva riconosciuto. E il pacco regalo era per Orso, un regalo per il compleanno. Mi seguiva dai primi tempi. Pensavo stesse scherzando invece era serissima. Mi dà il regalo e da quel giorno, ogni anno, andiamo in quel ristorante a festeggiare il compleanno dei peluche. Nel 2018 ho fatto una webserie in cui Orso racconta una vacanza ad Arbus. Con lui volevo strappare a qualcuno, non solo a me stessa.

Che esperienze hai vissuto con i tuoi orsetti?

Nel 2022 siamo stati ospiti al Salone del Libro di Torino. Per me è stata una esperienza unica. Nel 2009 i miei compagni del basket andarono lì in gita. Io no. Dopo un po’ di anni ci sono andata come autore. Non era neanche nella mia immaginazione un traguardo del genere.

Hai anche pubblicato dei libri che li ritraggono protagonisti. Come sono nati e che soddisfazioni ti hanno dato?

I miei libri sono nati grazie all’incontro con Laura Maria Freire, che è anche la mia consulente d’immagine. Da piccola sognavo di scrivere storie di orsi, ma avevo capito che non era proprio un lavoro. Nessuno me li pagava se ero alle elementari. Poco coraggiosamente ho smesso di crederci. Poi il blog è nato per riversare le storie che volevo leggere io. Nel 2019 ho conosciuto Laura. Auguro a tutti di incontrare una persona come lei. Che crede in te e insieme coronate i vostri sogni. A dicembre 2019 mi ha detto che avrei dovuto scrivere il libro. Ho detto no per mesi. Poi ad agosto 2020, in piena pandemia, ho cambiato idea. E quei libri sono quelli che avrei sempre voluto leggere da bambina. È stato inaspettato pubblicarne due. Ho raccontato la storia di due incontri, ci sono tanti riferimenti alla realtà. Il mio fidanzato mi spinse a dire alla signora che mi aveva dato i peluche che era grazie a lei se sarebbe nato poi quel libro e sono nate le tante cose belle che avevo sviluppato. Le soddisfazioni? Il Salone del libro e la possibilità che i peluche potessero rasserenare gli animi. Tante persone seguono le attività di Orso, aspettano di leggere qualche suo messaggio.

Una volta hai detto: i sogni sono per le persone coraggiorse. Oggi qual è il tuo sogno?

I sogni hanno bisogno di sapere che ci crediamo nei sogni. Fino al 2012 avevo smesso di credere nei miei sogni. Per questo chiedo scusa alla mia Me. Però alle volte incontriamo nella vita delle persone che credono più di te stessa nel sogno. Ecco perché auguro a tutti di trovare una persona com’è stata Laura. Con cui ho condiviso un bel percorso coi libri. E con cui ho tanti altri progetti nel cassetto. Il sogno? Sono due: tornare al Salone del Libro e condurre un programma per bambini.

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