Si è celebrato ieri, nella sede del Comando legione carabinieri Sardegna, a Cagliari, il 210° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri.

La cerimonia, apertasi alle ore 18,30 con lo schieramento di un Reparto di formazione rappresentativo di tutte le componenti dell’Arma operanti in Sardegna, è iniziata con la resa degli onori al comandante della legione che ha tenuto il suo intervento dopo la lettura dei messaggi del Presidente della Repubblica e del comandante generale.

Il generale di brigata Stefano Iasson, dopo aver salutato la bandiera di guerra del 9° Battaglione carabinieri Sardegna e il gonfalone della città di Cagliari e ringraziato le autorità militari, civili e religiose presenti, ha rivolto un pensiero ai caduti e alle loro famiglie, ricordando anche il graduato aitante Stefano Pistis, stringendosi ai suoi familiari e all’Esercito tutto.

Infine, ha rivolto un saluto caloroso sia ai giovani allievi carabinieri della Scuola di Iglesias, ricordando loro come, entrando nelle fila dell’Arma, “si sono fatti portatori di quei valori morali ed etici che da sempre ci contraddistinguono”, sia agli studenti presenti alla cerimonia, ricordando come nell’ultimo anno le nostre caserme siano state visitate da oltre 700 studenti e insegnanti delle scuole primarie e secondarie dell’Isola.

Il comandante della legione, nel sottolineare la capillarità dei carabinieri in Sardegna, presenti con 267 presidi su 377 comuni, ha evidenziato una flessione dell’indice di delittuosità (-4,69%), con un contestuale incremento dei reati perseguiti dall’Arma (+1,72%), ha ribadito l’importanza di mantenere alta l’attenzione sia nell’ambito del controllo del territorio, sia nell’azione di contrasto della criminalità e del reimpiego dei capitali illeciti, ha sintetizzato gli esiti delle indagini svolte, che hanno portato a 1.097 arresti e a circa 11.000 denunce.

Ancora, nell’evidenziare la natura degli omicidi che hanno colpito la regione, spesso epilogo cruento di vicende nate da controversie personali, ha rappresentato come siano stati risolti dall’Arma 8 casi dei 9 sui quali si è indagato. Sono state messe poi in risalto sia la flessione delle frodi informatiche (-4,18%), conseguita anche grazie alla costante attività di formazione svolta dall’Arma in favore degli anziani, sia la particolare attenzione rivolta al fenomeno della cosiddetta “violenza di genere”, a contrasto del quale l’Arma impiega personale appositamente addestrato presso l’Istituto Superiore di Tecniche investigative.

Prima di ringraziare i carabinieri e le loro famiglie per il servizio prestato e il fondamentale, giornaliero supporto, il generale Iasson ha precisato come “i dati complessivi confermano la bontà del modello strutturale scelto dell’Arma, con la propria rete di presidi distribuiti sul territorio al servizio del cittadino e una vocazione ai servizi dinamici di controllo.” Negli ultimi dodici mesi “l’Arma ha aumentato il numero di pattuglie e perlustrazioni assicurando oltre 191.000 servizi sul territorio (con una media di 522 al giorno) cui vanno aggiunti i servizi di ricezione del pubblico nelle caserme (più di 256.000 persone). Sono stati identificati 645.000 soggetti (+5,4%) e 456.000 autovetture (+3,86%), nonché perseguiti oltre 37.000 reati, pari all’89% del totale in ambito regionale”.

Con riferimento poi ai reati in materia di stupefacenti, sono state scoperte 3 associazioni per delinquere, sequestrando complessivamente 11 tonnellate di marijuana, 250 di hashish, 6 di eroina, 6 di cocaina, 68 piantagioni di cannabis indica, per un totale di più 51.000 piante, arrestate 171 persone e denunciate altre 261. Questi risultati sono stati raggiunti solo grazie alla forte intesa con l’Autorità giudiziaria, il reciproco sostegno con le altre forze di Polizia nei molteplici servizi svolti a garanzia dell’ordine e della sicurezza pubblica e la costante collaborazione con le restanti forze armate nei contesti interforze.

Al termine si è proseguito con la consegna da parte delle Autorità intervenute di quattro medaglie d’argento al merito civile, tre medaglie di bronzo al merito Civile, un encomio solenne del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri e di quarantadue encomi semplici, nonché di un encomio di reparto per attività caratterizzate da eccezionale senso di abnegazione, esemplare altruismo, generoso slancio, professionalità, acume investigativo e sprezzo del pericolo, sia nella salvaguardia della vita umana, sia nelle operazioni complesse di contrasto della criminalità.

Tra questi, un encomio è andato anche ai 6 militari che hanno seguito le indagini sul caso Zuncheddu, arrivando all’assoluzione piena e la sua scarcerazione il 27 gennaio scorso, dopo 33 anni dietro le sbarre. Il testo recita: “Evidenziando lodevole senso del dovere, elevata professionalità e spiccato acume investigativo, svolgevano complessa attività d’indagine che consentiva, dopo 33 anni, l’assoluzione di un uomo ingiustamente condannato per triplice omicidio”.

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