Cagliaripad vi accompagna alla scoperta di alcuni dei candidati sardi alle elezioni Europee 2024. Martina Benoni è candidata nella lista Azione-Siamo Europei: lavora nella comunicazione radiofonica e si occupa dell’organizzazione e della gestione di progetti ed eventi.
Le elezioni europee si svolgeranno l’8 e il 9 giugno 2024. Le urne saranno aperte sabato 8 giugno, dalle 15 alle 23, e domenica 9 giugno, dalle 7 alle 23. Ogni cittadino maggiorenne potrà recarsi al proprio seggio munito di scheda elettorale e documento di identità valido.
“Insieme a Sardegna Europea ho aderito al manifesto Siamo Europei da cui trae origine la lista guidata da Carlo Calenda e in cui si ritrovano diverse realtà politiche. Abbiamo deciso di dare il nostro contributo a una lista che fa riferimento alla famiglia dei liberal-democratici europei. La mia candidatura nasce dall’esigenza di una rappresentanza giovane, competente e impegnata anche nella difesa dei diritti civili, compresi quelli della comunità Lgbtqia+ di cui anche io faccio parte, oggi sempre più esposti al vento di una destra europea sempre più retrograda. Una rappresentanza che potesse riportare la voce della Sardegna in Europa dopo cinque anni di assenza. Da giovane imprenditrice sarda, porterò le mie competenze nell’ambito della comunicazione e dell’innovazione, per far sì che la Sardegna possa essere regione d’Europa protagonista nel Mediterraneo, strappandola dall’isolamento nel quale è stata condannata non dall’Europa, ma da cinque anni di governo regionale fallimentare composto da partiti e forze politiche nazionaliste e sovraniste”.
“Temo l’astensionismo ma spero che, tra Comunali ed Europee, si possa invertire un trend non solo regionale ma anche nazionale. Sono di indole positiva, voglio credere che un segnale verrà dato dai 23 milioni di giovani europei che voteranno per la prima volta e che credo non vogliano veder soffocare l’Europa sotto la cappa del conservatorismo spinto e anacronistico di chi vorrebbe ripristinare i confini interni, minare le libertà conquistate in decenni di progresso civile europeo e ragionare come ventisette staterelli singoli davanti alle sfide globali lanciate da potenze mondali come USA, Cina e India. Questa Europa ha certo bisogno di un tagliando, ma nella consapevolezza che il processo di integrazione europea debba essere portato a termine giungendo a una vera unione politica, dando priorità alle questioni legate alla difesa e alla politica estera europea”.
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