Sono arrivate oggi le richieste di condanna per il presunto crac da 130 milioni di euro del gruppo editoriale Epolis, attivo in varie regioni italiane con numerose testate. Il rinvio a giudizio era stato deciso nel maggio del 2016 e nella giornata odierna si è chiuso il dibattimento con la requisitoria del pubblico ministero Giangiacomo Pilia. Per l’ex editore Alberto Rigotti chiesti 9 anni e 4 mesi, mentre per il fondatore della free press Nicola Grauso 5 anni.

La pubblica accusa ha poi chiesto la condanna a 6 anni e 2 mesi per Sara Cipollini, Vincenzo Greco e Alessandro Valentino, 4 anni e mezzo per Michela Veronica Crescenti, 4 anni per John Gaethe Visendi, 3 anni per Rosanna e Rosalba Chielli e le assoluzioni di Claudio Noziglia e Anna Abbatecola. Per varie posizioni, il pm ha sollecitato un gran numero di assoluzioni e prescrizioni.

Oggi hanno parlato anche gli avvocati di parte civile. Tra questi Luca Pirastu, che ha chiesto un risarcimento di 4 milioni di euro. Il fallimento del gruppo editoriale Epolis era costato decine di posti di lavoro tra giornalisti, grafici e amministrativi.

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