Non si arresta la crisi dell’Ambulatorio dell’Età evolutiva: dopo due mesi dal precedente allarme, la Fials registra soltanto promesse e zero risposte concrete.
“A nulla è servito il nostro sollecito, su richiesta e segnalazione pervenuta da diversi genitori dei bambini affinché si garantissero adeguate condizioni di vita ai piccoli pazienti. Di cui il sistema sanitario regionale dovrebbe farsi carico attraverso i servizi della Asl” denuncia Giampaolo Cugliara, segretario territoriale del sindacato.
I servizi non hanno garantito il miglioramento delle condizioni di vita dei piccoli pazienti. L’esito è stato, in alcuni casi, la perdita inesorabile dei risultati raggiunti dai bambini e dalle loro famiglie.
Così molte famiglie sono state costrette a spostarsi verso altre regioni d’Italia per permettere le cure ai propri bimbi.
“Si chiede alla Regione di intervenire, di dare risposte e non promesse. Sia agli Operatori Sanitari sottoposti a condizioni lavorative di forte disagio per organici insufficienti. Che ai pazienti perché le promesse non curano e i bambini, tutti, hanno bisogno di cure”.
Cugliara rammenta come “parrebbe che gli obiettivi sociali e sanitari si siano persi per lasciare spazio solo a quelli individuali, anche quando si agisce nei tempi e con i denari pubblici”.
Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it