Ancora polemiche e ancora smentite sulle parole pronunciate da Paolo Truzzu in una intervista rilasciata a Klaus Davi. Il tema? Il Pride del 2019. Smentite nel giro di poche ore dall’associazione Arc Odv che si occupa dell’organizzazione.

Grazie ad un mio intervento si è potuto tenere il gay pride a Cagliari. Non l’ho mai bloccato” ha dichiarato il primo cittadino di Cagliari e candidato alle Regionali 2024 per il centrodestra.

Dall’associazione Arc è giunta una secca smentita. “Ci sorprende che il Sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, oggi candidato alla carica di Presidente della Regione, riesca a mistificare la realtà dei fatti accaduti nel 2019 in occasione dell’organizzazione del Sardegna Pride. Precisiamo che il Pride del 2019 è stato realizzato in seguito alla tenacia delle associazioni organizzatrici, che non si sono arrese davanti ad una violazione della Costituzione e del diritto a manifestare e grazie anche alla straordinaria solidarietà mostrataci da tutta l’Italia. Tenacia premiata con la sentenza 142/2019 del TAR di Cagliari che, accogliendo il tempestivo ricorso presentato dall’avvocata Giulia Andreozzi (ora consigliera di opposizione), ha bloccato la richiesta giunta dal Comando della Polizia Municipale, e che ha ristabilito il principio costituzionale di manifestare senza subordine al pagamento di qualsiasi somma”.

Infine una piccola stoccata: “Notiamo che, tra le persone dell’amministrazione comunale e regionale che hanno partecipato al Sardegna Pride 2019 e a quelli successivi, con ruolo istituzione o come libere cittadine, sicuramente non figura il Sindaco Truzzu. Invitiamo lui e le altre persone candidate a non strumentalizzare questioni di vitale importanza a scopi propagandistici“.

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