(Foto credit: Ansa)

È tornato a casa da uomo libero, in Sardegna, Beniamino Zuncheddu. Lo attesta l’assoluzione avvenuta ieri e dichiarata dalla Corte d’Appello di Roma. La fine di un incubo per l’ex allevatore di Burcei.

Ho sempre sognato arrivasse questo momento, dal primo giorno. Mi sento di dover dire grazie al partito radicale, a chi mi sta intorno, ai miei familiari, al mio paese. Il momento più brutto è stato quando mi hanno arrestato e il più bello quando mi hanno liberato. Non so dire come immagino la mia vita ora“.

Così ha commentato il suo primo giorno, dopo tanto tempo, da uomo libero. Non ha nascosto però l’amarezza di una vita che sarebbe potuta essere diversa. Nel frattempo sono passati 33 anni. Passati in carcere.

“Desideravo avere una famiglia, costruire qualcosa, essere un libero cittadino come tutti. Trent’anni fa ero giovane, oggi sono vecchio. Mi hanno rubato tutto. Adesso mi riposerò, almeno mentalmente”.

In carcere ha sempre tenuta alta la speranza di una revisione del processo. Fino al risultato attuale: “Essere libero è una cosa inspiegabile“.

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