(Foto credit: Ansa)

Settantadue ore di sciopero, dalla mezzanotte di oggi fino a lunedì notte. È la reazione dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti all’incidente mortale avvenuto al molo Grendi del Porto Canale di Cagliari nel quale ha perso la vita Raffaele Massa, operaio 50enne, mentre lavorava nelle operazioni di scarico.

“E’ inaccettabile che si continui a morire sul lavoro e che il grido dei sindacati da sempre mobilitati per sollevare il tema della salute e sicurezza in ogni luogo dove si lavora resti ancora inascoltato”, hanno detto i segretari Alessio Salis (Filt) Michele Palenzona (Fit) e Giomaria Cuccu (Uilt) che stamattina si sono precipitati al porto insieme a delegati e lavoratori per capire la dinamica dell’incidente.

Davanti ai cancelli chiusi del molo stamattina era grande lo sconforto e la rabbia di sindacalisti e colleghi che lunedì mattina alle 12 terranno un presidio, insieme a tutti i lavoratori del porto industriale, davanti alla sede dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna a Cagliari.

Quella che si è verificata è l’ennesima morte sul lavoro, l’ultima nel settore portuale è stata quella del lavoratore del porto di Bari il 30 dicembre scorso. Recentemente è arrivata la condanna dei sette imputati per la morte di Fausto Simbula, rimasto schiacciato da un semirimorchio al porto canale di Cagliari nel 2006.

“Ai tavoli di contrattazione abbiamo evidenziato che tutte le norme su salute e sicurezza devono essere rispettate” hanno detto i segretari Salis, Palenzona e Cuccu sottolineando che “il tema non può non essere prioritario per tutti i soggetti coinvolti nella catena lavorativa”.

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