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Il 2023 è stato un anno da record per le vacanze in Sardegna. È il bilancio presentato con i dati del 2024 dagli assessori regionali ai Trasporti e al Turismo, Antonio Moro e Gianni Chessa.

Se si sommano porti e aeroporti, il traffico passeggeri ha raggiunto quasi 14,6 miiioni di arrivi. Nel 2022 i numeri si erano fermati a quasi 13,8 milioni, poco di più nel 2019. Gli arrivi nel 2023 sono stati 7,327.938 (6.912910 nel 2022, 6.922103 nel 2019).

Tra gennaio e dicembre, per quanto riguarda gli aeroporti sardi le cifre del traffico parlano di 9.591.826 passeggeri, oltre 500mila in più rispetto al 2019 e al 2022. Gli arrivi sono stati 4.783.986, quasi 300mila in più rispetto a 2019 e 2022.

L’aeroporto di Cagliari è al primo posto tra gli scali sardi: il 2023 si chiude con 4.846.000 passeggeri, tra arrivi e partenze. Superata la quota di viaggiatori che era stata raggiunta nel 2019 (4.739.077). A Olbia si registrano 2,2 milioni, mentre ad Alghero una leggera flessione con 1,4 milioni.

“Con oltre 14 milioni e mezzo di passeggeri, il 2023 è l’anno record della nostra Isola, con un incremento del 6% rispetto al 2022 e al 2019 – ha detto Moro – Numeri mai registrati prima anche nei tre aeroporti sardi che con 9.591.826 passeggeri, superano l’anno pre-pandemia (9.075.936) e il 2022 (9.049.947). Per quanto riguarda i soli porti il 2023 ha chiuso con 5.005.416 persone in viaggio (4.738.289 nel 2022, 4.754469 nel 2019). Gli arrivi nei porti sardi sono stati 2.543.952 (nel 2022 2.405.066, nel 2019 2.400.202)”.

“Cinquecentomila arrivi in più rispetto al 2019 – ha commentato Chessa – rappresentano un record. Ma aggiungo anche i tre milioni di presenze in più. Sono dati inequivocabili, segno evidente che anche chi gestisce gli aeroporti e gli aeroporti ha fatto bene. Abbiano imboccato la strada giusta anche nei mesi di spalla: ad esempio da marzo ad aprile, ma anche dopo l’estate, abbiamo registrato un incremento di arrivi. Si percepisce soddisfazione nel settore turistico. Abbiamo registrato un boom dell’extralberghiero. È un segnale. Bisogna anche sapere contenere i prezzi”.

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