“Il bilancio sull’anno che si chiude s’incrocia inevitabilmente con quello di una legislatura finita e, purtroppo, caratterizzata da un’azione politica inconcludente, che ha peggiorato le condizioni economiche e sociali dell’Isola”. Questo il netto giudizio del segretario della Cgil Sardegna, Fausto Durante, sul 2023 dell’Isola.
“Una delle caratteristiche di questo governo regionale è stata anche l’assenza di un confronto con le parti sociali, l’indisponibilità ad ascoltare e a misurarsi sulle numerose vertenze aperte, se non in occasioni sporadiche e senza costrutto” tuona il segretario.
A preoccupare la Cgil sono i dati Crenos secondo cui, nel 2022, l’incremento dei morti sfiora il 22% e non ha eguali in altre regioni. Inoltre risulta che il 12,3% dei sardi rinuncia alle cure sanitarie, la più alta percentuale in Italia nel rapporto Bes-Istat. L’incidenza delle persone che vivono in povertà relativa è del 20%, contro una media italiana del 14,8% (Istat). Il peso del lavoro stabile nelle nuove assunzioni, infine, è di appena il 10,23%, il resto sono stagionali, tempi determinati, contratti in somministrazione e intermittenti.
“Il nostro contributo c’è e continuerà ad esserci anche in questa fase che vede la Sardegna alle prese con una campagna elettorale purtroppo ancora segnata dalle contraddizioni interne alle coalizioni in campo” chiude Durante.
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