“In Sardegna l’agricoltura e l’allevamento sono settori trainanti per l’economia ma in questi ultimi quattro anni ha faticato a venire fuori. Tra le cause principali c’è anche la riforma della PAC, entrata in vigore dal primo gennaio 2023”. Così il presidente del Centro Studi Agricoli Tore Piana, cha fa il punto sulla situazione del comparto agricolo isolano.

“La Sardegna è fra le regioni più penalizzate – spiega Piana – per via dell’esclusione di norme a volte impossibili da applicare al territorio sardo, ma anche per i cronici ritardi nei pagamenti delle misure sui PSR/CSR, oltre al fenomeno della Blu tongue”.

Qual è la soluzione, allora? “Oggi – continua il presidente di CSA – per l’agricoltura e l’allevamento in Sardegna è possibile uscirne solamente attuando una ristrutturazione dei debiti accumulati in questi quattro anni, come debiti Inps, banche e fornitori. Pur avendo contributi PAC da incassare da anni, serve una moratoria”.

“Entro la fine dell’anno consegneremo a tutte le forze politiche, impegnate nella campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale, un documento contenente i punti e le azioni ritenute fondamentali per il rilancio dell’agricoltura e allevamento in Sardegna attraverso il quale chiederemo dei confronti pubblici”, conclude Piana.

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