Notizie Cagliari Cagliari, scoppia la polemica sullo spot contro la violenza sulle donne

Cagliari, scoppia la polemica sullo spot contro la violenza sulle donne

Il sindaco Truzzu aveva avvisato: avrebbe potuto suscitare clamore. La risposta non si è fatta attendere: "Lo spot è brutto e aggressivo"

Il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, nel corso della conferenza stampa, aveva avvisato: lo spot contro la violenza sulle donne farà discutere. E così è stato.

Un messaggio e un tono dirompente quello che è stato scelto per la campagna di comunicazione “Fischia la fine”, iniziativa di sensibilizzazione al contrasto alla violenza di genere. È stata ideata dall’Assessorato Pari Opportunità, in collaborazione con la C.C.P. Pari Opportunità e fortemente sostenuta dall’Amministrazione.

È un video certamente d’impatto. Il compito della comunicazione è quello di far confrontare le persone. Oggi, anche alla luce dei recenti e purtroppo continui fatti di cronaca, il messaggio è chiaro, così come è chiara la volontà dell’amministrazione di creare maggior consapevolezza. Non solo affinché questi episodi non si ripetano, ma anche per dare concretamente strumenti a chi è vittima o è testimone di casi di violenza, perché non si resti in silenzio. Credo che il lavoro che dobbiamo fare tutti sia principalmente culturale. Ciò che va compreso è che nessuno di noi possiede le altre persone, ognuno è libero. E la libertà e l’amore non possono fare paura, anzi, devono dare coraggio”.

A stretto giro è arrivata la risposta polemica di Possibile Sardegna con un lungo post sui social. Gli esponenti sardi ritengono lo spot esagerato, con toni che non si applicano bene alla necessità di sensibilizzare sul tema.

“La violenza contro le donne è un tema che va affrontato con educazione, condivisione di storie positive, leggi e politiche adeguate. La sensibilizzazione non può avvenire con toni aggressivi che incutono timore e senso di colpa a vittime e testimoni, come se non fossero in grado di capire la gravità della situazione in cui si trovano al punto da dovergliela ricordare con un concerto di grida e spari. La denuncia può avvenire solo in un ambiente che fa sentire le persone non colpevolizzate, al sicuro e tutelate”.

A spiegare il lavoro fatto ci ha pensato Alex Deplano, responsabile dell’agenzia Humans Hub che ha elaborato il video e la campagna di promozione.

“L’idea nasce da una riflessione sul percorso che la vittima di violenza deve compiere successivamente all’evento subito. Come si ricostruisce uno strappo così traumatico? Come si rimargina una ferita? Abbiamo così deciso di far sviluppare il messaggio che si articola in due sensi: rimediare alla violenza, ma soprattutto evitare che si manifesti. Anche il silenzio, in questa logica è una violenza: non sapere o far finta di non vedere è una colpa e una responsabilità. Con la tecnica del richiamo impattante della grafica che elenca le varie tipologie di violenza (secondo una classificazione del Dipartimento delle pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri), accentuato dall’uso invadente degli effetti sonori e della musica, abbiamo pensato a uno spot video fruibile da qualsiasi dispositivo, con o senza audio. Declinabile facilmente su ogni canale”.

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