Monsignor Angelo Becciu si appella al Papa e a Bruno Vespa per dichiarare, anzi gridare la sua innocenza al mondo. Ospite del programma 5 Minuti su Raiuno, ha spiegato le sue ragioni dopo la condanna a cinque anni e mezzo di reclusione.

Non ho commesso i reati di cui vengo accusato. Comprare palazzi è nella tradizione della Santa Sede: erano i miei tecnici che mi dicevano che era possibile farlo. Non mi avevano presentato dei grossi rischi. Inoltre la persona era garantita dalla stessa banca e da altri che si occupavano di questo investimento” ha raccontato.

Sull’acquisto del palazzo a Londra, che gli è stato contestato nel processo, ha aggiunto: “Non sono io che ho scelto. Sa quanti uffici dovevo seguire? Diciassette uffici. Non avevo tempo di seguire passo per passo le questioni economico-finanziarie. C’è un ufficio, l’ufficio amministrativo, che si occupava delle questioni amministrative e anche degli investimenti. Quindi da noi si dice: si prepara un appunto, cioè un dossier. Il capo ufficio, che è il vero responsabile della amministrazione, a quei tempi era monsignor Perlasca, mi presentava i vari dossier. Tra questi il dossier sulla opportunità di investire in un palazzo“.

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