(Foto credit: Renato D'Ascanio Ticca)

La Fipe Confcommercio ha annunciato con una nota l’intenzione di avanzare una proposta al Comune di Cagliari per risolvere la questione tavolini nei quartieri. Il gruppo, formato da diversi imprenditori, chiedono la revisione del regolamento che che vorreste gestire la movida e invece penalizza i locali.

“C’è un chiaro allontanamento del Comune dalla realtà cittadina. Oggi Cagliari è cambiata, la crescita turistica ha contribuito alla crescita della nostra categoria, ma allo stesso tempo ha fatto emergere diverse criticità. Per questo ci rendiamo conto che è arrivato il momento di una profonda riflessione sul futuro e sulle norme che regoleranno le nostre attività a Cagliari”.

I titolari dei locali vogliono ragionare assieme all’amministrazione un regolamento che educhi e pianifichi, ma che non uccida le attività. “Le tante sanzioni, oggi, non sono il termometro della presenza dell’amministrazione e del controllo. Ma anzi sono la dimostrazione di come forse palazzo Bacaredda si sia allontanato dalla reale interpretazione dei fenomeni”.

L’intervento di Fipe Confcommercio si è reso necessario a seguito delle tante sanzioni comminate ai locali dei quartieri cagliaritani. E alla stangata che vede vietare al Bar Florio e a Ninnos la presenza dei tavolini all’esterno dell’attività per 18 mesi.

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