Torna a galla un testo inedito di Michela Murgia, scritto una quindicina di anni fa, e pubblicato integralmente dal quotidiano La Repubblica.
La scrittrice e attivista sarda immagina di spiegare alla sua bambina l’età felice del matriarcato.
“Mia figlia diventerà ricordo prima di essere progetto – scrive Murgia -, e accoglierà il presente come fosse un seme ricevuto. Le canterò una ninna nanna per stare sveglia, una ninna nanna per non chiudere gli occhi, perché abbiamo già dormito tanto e troppo, mentre altri – continua la scrittrice – plasmavano i nostri sogni in incubi di realtà”.
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