Renato Soru continua a girare la Sardegna e ad incontrare i sardi in vista di una potenziale candidatura alle Regionali 2024. Stavolta a Milis ha partecipato all’incontro “Energia per la Sardegna”.

Sulla speculazione energetica. “È un assalto indiscriminato. Oggi il pericolo è sotto gli occhi di tutti: la Sardegna sta diventando il luogo dove depositare l’ennesima servitù. Quest’isola non ha solo vento, acqua e sole, ma anche molto spazio e una vasta terra disponibile poco abitata con tendenza ulteriore a spopolarsi. Stiamo dando suolo ma nemmeno un’azienda si è localizzata per produrre, lasciare indotto economico e fare ricerca”.

Cosa fare per evitare l’assalto energetica. “Dobbiamo rimettere al centro idee valide che sono state abbandonate e avere il coraggio di proporne di nuove: nel 1952 c’è stata l’intuizione di fare un’unica grande comunità energetica regionale. Quindi diciamo sì all’istituzione di un’Agenzia Sarda che potremmo chiamare anche Comunità Energetica sarda, al lavoro con tante comunità energetiche locali”.

Cosa dovrà fare la Regione per i sardi. “Ci sono tante cose che la Regione può fare: in primis deve legiferare. È ora di riscrivere lo Statuto per conquistare qualche potere in più rispetto a quelli acquisiti nel 1948. Il gas non è il futuro. La transizione energetica deve essere creatrice di nuovi e più sicuri posti di lavoro”.