Il Partito Democratico ha presentato la due giorni della Festa dell’Unità che vedrà come ospite d’onore la segretaria Elly Schlein.
Sarà l’occasione per il partito per incontrare il popolo della sinistra ma anche per dialogare sul futuro di Cagliari e della Sardegna.
“Il Pd è un partito popolare, e vogliamo che la gente si avvicini al nostro partito per discutere su tutti i temi che coinvolgono la città e la regione. Sarà una festa aperta a tutti” spiega il segretario regionale Piero Comandini.
Non mancando dei riferimenti alla stretta attualità. “La nostra forza non deriva dall’Io, ma dalla forza del Noi. La nostra candidata è Alessandra Todde, l’abbiamo scelta come sono stati scelti tantissimi amministratori. Bisogna sfatare il mito delle primarie, è una narrativa che non corrisponde al vero. Sono una bella occasione di coinvolgimento, ma nel 99% dei casi, tutti i candidati sono stati scelti in un dialogo con le altre forze politiche e i movimenti”.
Braccia aperte a chi vorrà tornare indietro, nel Campo Largo. “Siamo aperti a Soru e a tutte le forze che non sono nel Campo Largo. Noi dobbiamo capire che il nostro avversario è la destra. Sono il governo Solinas e il governo Meloni. Non altri”.
Lo stesso metodo sarà inizialmente utilizzato anche per le comunali di Cagliari, come spiega il segretario cittadino Guido Portoghese.
“A Cagliari possiamo vincere. Dobbiamo ricordare che un anno fa, in città, il centrosinistra ha vinto sul centrodestra. Il metodo di scelta del candidato sindaco a Cagliari deve essere quello utilizzato per le Regionali. Credo ci sia la necessità di creare un tavolo e vagliare tutte le possibilità. Poi si capirà con gli alleati la strada migliore”.
Per il segretario provinciale Jacopo Fiori, i prossimi giorni permetteranno al Pd di “dimostrare che il partito è vivo, vuole dialogare, vuole incontrare le persone. È importante creare un dibattito per Cagliari e il territorio della città metropolitana”.
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