La morte di Giulia Cecchettin ha sconvolto anche la politica sarda. Sul caso è intervenuta la candidata presidente alle Regionali, Alessandra Todde.

“105. 105 è il numero di donne uccise in Italia dall’inizio dell’anno. Giulia Cecchettin è la 105esima vittima. Pochi giorni fa, in Calabria, a cadere vittima di un agguato a colpi di fucile era stata Francesca Romeo, 67 anni, dottoressa della guardia medica di Santa Cristina d’Aspromonte. Qualche ora prima, Patrizia Lombardi Vella, 54 anni, è stata strangolata a Capodrise, nel Casertano.

Giulia aveva confidato alle sue amiche di avere paura di lui. Quel lui, istruito e di buona famiglia, che ha deciso di ucciderla perché non poteva possederla. Quel lui che, dalle prime riflessioni sul movente, non voleva far laureare Giulia perché temeva assolutamente la separazione e non accettava questa possibilità. La violenza è una conseguenza dei comportamenti. Interveniamo educando. La società, e gli uomini, vanno formati ed educati al rispetto del ruolo delle donne e alle pari opportunità. Io ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia in cui mi è stato insegnato che dovevo studiare e realizzarmi dal punto di vista professionale per non dover dipendere mai per alcun motivo da nessuno.

Ma siamo tutte consapevoli che la maggioranza delle donne non hanno questo fortuna. E per questo credo sia necessario in quanto donna lavorare incessantemente sui temi di sviluppo femminile. Dobbiamo lavorare sulla parte culturale delle donne perché ci possa essere un passaggio reale dall’auto-impiego ad una vera imprenditorialità che inizia con la fiducia in sé stesse.

Aiutiamo le donne affinché non si sentano in colpa se denunciano. Educhiamoci noi donne affinché pretendiamo di essere pagate equamente, tanto quanto guadagna un uomo. Educhiamoci in modo da non vergognarci di voler lavorare o studiare e di avere le stesse opportunità o le stesse posizioni degli uomini. Aiutiamoci tra noi, ma soprattutto pretendiamo che le Istituzioni non disertino questi temi commentando solo le tragedie. Ma battiamoci affinché possano essere rifugio per tutte noi che non vogliamo più essere lasciate sole. Che non vogliamo più morire.

A Giulia, Francesca, Patrizia. A tutte le donne vittime di violenza. A tutte le donne che lottano ogni giorno per sopravvivere. A tutte le donne che sono state ammazzate per mano di un uomo. A tutte noi.

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