Quest’anno il San Giovanni di Dio, per la Giornata mondiale del diabete, è stato illuminato di blu, a simboleggiare un percorso che deve servire a far luce sulla malattia.

L’evento è organizzato dalla Diabetologia dell’Aou di Cagliari, diretta dal dottor Efisio Cossu, in collaborazione con le due società scientifiche Sid (Società Italiana di Diabetologia) e Amd (Associazione Medici Diabetologi).

“Si tratta di un evento molto importante – spiegano Rosangela Maria Pilosu, presidente regionale della SID, e Paola Pisanu, presidente regionale della AMD – in Italia le nostre due società, unite in un’unica Federazione (FeSDI), hanno istituito il progetto “Il Diabete è una malattia molto comune” che ha coinvolto e coinvolgerà numerose realtà regionali nell’arco dell’anno. Noi della Diabetologia dell’Aou di Cagliari abbiamo scelto sabato 18 novembre, per richiamare l’attenzione su quanto sia fondamentale migliorare l’informazione e le conoscenze relative alla malattia diabetica”.

Il diabete mellito è ormai una pandemia. I dati degli ultimi dieci anni, sempre in crescita, lo dimostrano: ne soffre il 10 per cento della popolazione tra i 20-79 anni e in Sardegna si stimano circa 120-130 mila malati. “Secondo i dati forniti dall’International Diabetes Federation (IDF 2021) – spiega Efisio Cossu, direttore della Diabetologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari – si stima che ci siano oltre 536 milioni di adulti diabetici. E ogni anno si registrano circa 6,7 milioni di decessi legati al diabete, cifra che è destinata ad aumentare in modo esponenziale nei prossimi decenni”.

In Italia, secondo i dati ISTAT, la prevalenza del diabete noto è stimata al 5,9%, che corrisponde a circa 3,5 milioni di persone, vi sarebbe anche un milione di persone non diagnosticate. Tra questi, un milione è affetto da una malattia cardiovascolare, mentre 3,6 milioni sono a rischio cardiovascolare molto elevato. Si stima anche che circa 1,2 milioni di pazienti diabetici abbiano una malattia renale, con un aumento di circa 2.000 nuovi dializzati ogni anno.

Inoltre, sabato 18 novembre nell’ingresso principale dell’Ospedale più antico della città, verrà effettuato uno screening, dalle 9 alle 13.

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