“Ribadiamo la disponibilità a un incontro, non alle menzogne”. Così in una nota i partiti del gruppo capitanato da Renato Soru (Progressisti, Liberu, +Europa e Progetto Sardegna) si schierano in difesa dell’ex governatore nel braccio di ferro con la pentastellata Alessandra Todde.
“Non ci pare che l’aver più volte espresso la disponibilità a un incontro e a un confronto pubblico possa essere inquadrato nell’ambito delle azioni di intimidazione” incalzano i partiti.
Poi la stoccata sulla nota intervista di Todde a La7: “Aver dato notizia dell’incontro riservato in trasmissioni televisive e successivamente aver fornito il giorno, l’ora e il luogo e anche le conclusioni politiche già precostituite agli organi d’informazione attiene alla scarsa educazione, all’assenza di stile e all’imbarazzante incapacità di sostenere un confronto”.
Per il Gruppo Soru, il fatto che l’incontro “si sarebbe dovuto svolgere presso l’abitazione del presidente Soru e il fatto che sia stato reso noto è vergognoso”. Inoltre ricordano come la proposta del patron di Tiscali per “un incontro in un luogo terzo, ma alla presenza dei giornalisti e con una diretta via Internet” sia ciò che i 5 Stelle “hanno preteso anche per gli incontri istituzionali”.
Infine lo spiraglio aperto: “Alle accuse gratuite risponderemo in modo secco e netto, ma continueremo a chiedere un confronto d’idee e tra persone per riunire la coalizione che oggi pochi hanno ulteriormente diviso. Non vorremmo pensare che l’incapacità di reggere un confronto pubblico tra persone che provengono dallo stessa parte politica sia solo la prima avvisaglia dell’impossibilità di sostenere confronti con gli avversari del centrodestra”.
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