La deputata dei Progressisti Francesca Ghirra ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, e a quello dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, per chiedere che vengano rivisti i parametri del dimensionamento scolastico, che porterebbero a un vero e proprio stravolgimento della rete scolastica in Sardegna.
A vedere i numeri, si parlerebbe della chiusura o l’accorpamento di ben 50 plessi scolastici sardi, con conseguenze gravi per tutte le comunità interessate, per il personale scolastico coinvolto, ma anche per gli studenti e le loro famiglie.
“L’applicazione di questa riforma irrazionale produrrà un taglio per i prossimi tre anni di 780 istituzioni scolastiche, in aggiunta a quello delle 47 istituzioni scolastiche già operato nell’a.s. 2023/2024. Per la Sardegna – dice Ghirra – questo significherebbe la chiusura di fondamentali presidi proprio nelle comunità più fragili, quelle che fra mille difficoltà vivono nelle zone interne e periferiche”.
“I ministri – continua la deputata progressista – si attivino subito per modificare i parametri: è inaccettabile che si continui a risparmiare sulla scuola, che rappresenta il più importante strumento di inclusione, di crescita e contrasto al disagio giovanile”.
Domani, fa sapere Ghirra, i Progressisti si uniranno all’assemblea sindacale regionale indetta da Flc Cgil, Cisl Scuola, Snals Confsal e Fgu Gilda contro la proposta governativa “perché la Sardegna possa avere una scuola migliore”.
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