“Ero paralizzata, volevo urlare ma non riuscivo a muovermi“: così la giovane vittima del presunto stupro ha raccontato quanto avvenuto a Porto Cervo nella villa di Ciro Grillo.
La ragazza italo-norvegese ha confermato le accuse di violenza sessuale di gruppo nei confronti dei quattro imputati in una deposizione fiume. Prima di crollare emotivamente: il procuratore Gregorio Capasso ha sospeso l’udienza.
“A un certo punto, quella notte, fui costretta a bere della vodka dalla bottiglia. Vittorio (Lauria ndr) mi afferrò la testa con la forza e con una mano mi teneva il collo e con l’altra mi forzava a bere” ha aggiunto. La giovane, assistita dagli avvocati Giulia Bongiorno e Dario Romano, tra le lacrime e momenti di forte emotività, ha ripercorso i momenti avvenuti nella notte tra il 6 e il 7 luglio del 2019.
Ha anche raccontato che, a seguito di quanto accadde, oggi soffre di disturbi alimentari ed vive momenti di autolesionismo.
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