Da oltre trent’anni gli abitanti della ss125 storica nella Città Metropolitana di Cagliari vivono vedendosi negare l’accesso all’acqua potabile. Lo denunciano il Comitato “Acquas125” e il Comitato “Green Community Borghi e Villaggi dei 7 Fratelli”.
“È la cronaca di un paradosso. Là dove arriva la fibra, non arriva l’acqua potabile. Un problema che con il passare degli anni diventa sempre più incredibile, dato che la zona interessata è circondata dai bacini idrici di Simbirizzi, Corongiu e Santu Bratzolu”.
Il problema riguarda circa 1300 fra abitazioni e attività di vario tipo, nel territorio di competenza del Comune di Sinnai. Utenze che allargando il discorso agli altri comuni (Quartucciu, Maracalagonis e la Città Metropolitana di Cagliari) diventano diverse migliaia.
“Sono posti dove è avvenuta un’importante trasformazione culturale. Quelle che un tempo erano seconde case fuori porta per il week end dei cagliaritani, si sono trasformate in abitazioni abituali di famiglie, lavoratori e professionisti che hanno deciso di delocalizzare la propria abitazione principale”.
La richiesta è quella di portare sulla strada statale 125 la possibilità di un collegamento all’acqua potabile. La risposta però è stata quella di dover aspettare. Intanto l’amministrazione comunale di Sinnai ritiene sufficiente l’attivazione di punti di prelievo Acqua Vitana dentro il centro cittadino. Solo che resta a carico dell’utente il trasporto dell’acqua.
“Chi non può dotarsi in proprio di un trasporto idoneo è costretto a rivolgersi a un servizio privato di trasporto con autocisterna, ma in quel caso sia il prezzo dell’acqua che quello del trasporto salgono vertiginosamente. Fino a 15 volte il prezzo pagato dagli altri. Siamo determinati a fare tutto il possibile perché si smetta di considerare questa situazione come normale”.
Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it