Sospeso il processo che vede imputata una donna nigeriana, con status di rifugiato, accusata di aver mentito sulla permanenza in Italia al fine di ottenere il reddito di cittadinanza. 

Lo ha deciso la giudice del Tribunale di Sassari, Valentina Nuvoli, che ha dichiarato le norme italiane che disciplinano la concessione del reddito di cittadinanza agli stranieri in contrasto con il diritto Ue sulla tutela dei rifugiati e sul divieto di discriminazione e con la Costituzione italiana.

È il primo caso in Italia.

Da quanto emerso, per avere un sussidio dallo Stato italiano, occorre dimostrare di possedere la cittadinanza italiana da almeno 10 anni. La donna, effettivamente risiede da meno di dieci anni, ma secondo la normativa europea, essendo una rifugiata avrebbe comunque diritto a beneficiare dell’assistenza sociale alla stregua dei cittadini europei.

Proprio sulla compatibilità del requisito di residenza per dieci anni la Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia.

Ora sarà la Corte di giustizia europea a decidere sul caso in questione.

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