Sardegna dimenticata nella manovra finanziaria approvata in Consiglio dei ministri e nessuno stanziamento specifico per l’insularità: un vuoto da colmare per la maggioranza sarda di centrodestra, un segno della totale disattenzione dell’esecutivo Meloni, per l’opposizione.
È l’aria che tira tra le forze politiche isolane, in particolare in Consiglio regionale che attende entro il mese l’approvazione della variazione di bilancio da settecento milioni di euro.
“Ci aspettavamo qualcosa di più – confessa l’assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino – per questo incontreremo immediatamente il presidente Solinas per fare il punto. Di certo chiederemo di aprire un tavolo col governo: deve essere avviato un dialogo per conoscere i tempi e le motivazioni. E magari verrà fuori qualcosa di importante”.
L’altra questione aperta è capire se l’incremento del fondo sanitario dovrà essere coperto con risorse regionali, per Fasolino questo “sarebbe un grande problema”.
Per il capogruppo di Fdi, Fausto Piga la manovra Meloni “è una norma prudente che va incontro a bisogni di famiglie e imprese. È complicato – spiega l’esponente della maggioranza – tenere i conti in ordine dopo anni di misure costosissime come il reddito di cittadinanza o il superbonus”. Per Piga il testo potrà comunque essere migliorato “con gli interventi dei parlamentari sardi”.
Le opposizioni vanno all’attacco. “È da anni che la Sardegna viene dimenticata nelle manovre finanziarie nazionali – denuncia Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti -, solo che ora accade con una maggioranza dello stesso colore della Sardegna, che non ha fatto nulla per portare la massima attenzione sulle questioni isolane”.
“Il principio di insularità viene totalmente ignorato – rincara Alessandro Solinas, capogruppo del M5s – Non solo la Sardegna non viene presa in considerazione, ma non c’è nulla sul caro mutui e caro bollette per tutti i cittadini”.
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