Camminare, scoprire la natura e… arrampicarsi. La Sardegna è una delle migliori destinazioni al mondo per il free climbing. Merito di un gran numero di falesie, un mare cristallino che accompagna al fianco e temperature che suggeriscono di scoprire al meglio i luoghi. Per questo i migliori arrampicatori d’Europa non mancano di visitare l’isola almeno una volta.
Il free climbing, o arrampicata libera, è la capacità di un singolo di districarsi tra appigli e appoggi di una parete rocciosa, riuscendo a muoversi in verticale. Per alcuni, il movimento somiglia a quello di un ballerino che esegue una danza. Si tratta infatti di una salita di continuità in un’unica soluzione, come una coreografia.
Esistono vari tipi di arrampicata. Quella sportiva è la più praticata, e si svolge su terreni attrezzati con protezioni fisse alle pareti. Il boulder avviene invece su massi di pochi metri, sotto i quali viene posizionato un materasso per attutire le eventuali cadute. Quindi c’è quella Trad, una modalità di scalata nata in Gran Bretagna che ha come filosofia etica quella di non deturpare la roccia, utilizzando protezioni ancorate in maniera affidabile. È uno stile che richiede grande esperienza e attenzione.
Il free solo è una forma in solitaria che dipende completamente dalle capacità fisiche, motorie e mentali del singolo e che, poco diffusa, viene assimilata ad uno sport estremo. Stesso dicasi per il deep water, praticata su scogliere a picco sul mare senza dispositivi di protezione.
La scoperta di centinaia di arrampicatori ha dato vita nell’Isola a oltre 7.000 vie di arrampicata e quasi 1.000 vie lunghe. Però a differenza di altri luoghi del Mediterraneo, la Sardegna possiede una maggiore varietà di pareti in cui esprimere la propria passione: dai massicci di granito alle falesie di calcare, fino ad arrivare al basalto, all’arenaria e alle dolomie. Si tratta di percorsi tendenzialmente ben equipaggiati, verificati, scoperti e valorizzati dagli sportivi sardi, italiani ed europei.
La stagione migliore per il free climbing è l’autunno, poi la primavera. Molte falesie sono esposte al sole tutto il giorno e quindi accessibili solamente quando le temperature si abbassano. Da aprile a giugno e da settembre a novembre: questi i periodi dell’anno in cui gli appassionati possono godere meglio la roccia sarda.
Ciò non significa che non si possa tentare la scalata anche d’estate o in inverno. Nel primo caso però occorre trovare pareti all’ombra e combattere con caldo e umidità. Nel secondo caso, al di là della pioggia, è soprattutto il vento a risultare un possibile ostacolo.
Chiaramente le pareti sono divise per il livello degli scalatori. Baunei (Villaggio Gallico) e CalaGonone (La Poltrona) sono più adatte ai principianti, così come Rocca Doria e la Gallura (in particolare sul Monte Limbara). Vicino a Dorgali, ad esempio, è presente una falesia predisposta per la scalata dei bambini (Cala Fuili). Per un arrampicatore di medio-livello è interessante Lanaitto a Oliena. Per gli esperti, ancora Baunei e Calagonone: questa volta Raoni, Millennium e Braccio di Ferro.
Ma andiamo a scoprire quali sono i luoghi maggiormente consigliati per fare free climbing in Sardegna.
Supramonte
Il luogo si presta a diverse passioni. Da cammini al trekking, fino chiaramente all’arrampicata. La strada è stata aperta da Rolando Larcher e Roberto Vigiani, in 5 giorni nel 1998. Divenendo così la via più lunga più famosa al mondo.
Situata nella Gola di Gorropu, negli anni ha visto una grande presenza femminile nella sua parete: da Martina Cufar a Nina Caprez e Barbara Zangerl. Nel 2012 è stato Adam Ondra, un 15enne della Repubblica Ceca, a cimentarsi con successo nell’arrampicata affiancato da Pietro del Pra – il primo a a liberare la via aperta da Larcher e Vigiani nel 2000.
Il percorso è decisamente tecnico, con grossi massi da aggirare e passaggini su roccia. Si stimano almeno 5 ore per riuscire a coprirlo tutto, fino a raggiungere la cima di punta Cucuttos.
Il versante nord del Supramonte possiede invece un gran numero di vie lunghe di stampo alpinistico. Tra le pareti più conosciute Punta Cusidore, con quasi 30 vie, per la maggior parte non attrezzate, alte sino a 700 metri. In direzione est, la parete del Bruncu Nieddu è solcata da grandi spaccature, diedri e pilastri che ospitano 20 vie lunghe alte mediamente 300 metri.
Ogliastra
Si tratta di un territorio prevalentemente montuoso, caratterizzato da montagne, alte falesie e gole profonde. Tanto da essere diventato una delle mete preferite dagli arrampicatori di tutto il mondo.
Sin dagli anni ’70, le vie sono state esplorate a più riprese. È definita “climbing area”, grazie ad un itinerario che unisce i vari centri e crea così i presupposti un viaggio suggestivo ed equilibrato.
Morfologicamente infatti l’Ogliastra ha un aspetto molto vario. Al nord troviamo il Supramonte, mentre al sud la regione dei “tacchi”. E in questo lungo percorso cambia anche il tipo di roccia sul quale arrampicarsi: dal calcare al granito, fino al porfido nei comuni di Villagrande, Talana, Lotzorai e Cardedu, che danno una fattezza simile alle montagne del Texas.
Particolare il successo riscosso da Ulassai negli ultimi anni. Diventata una delle destinazioni più ricercate della Sardegna, il paese è rinato con l’assidua frequentazione di arrampicatori esperti provenienti da tutta Europa. Merito delle pareti distintamente verticali, scoperte in due zone: le cascate Lecorci e il canyon di Sa Tappara. Negli ultimi anni è stata poi attrezzata La Torre dei Venti, proprio sopra il paese, i cui nomi delle vie sono stati dati da Maria Lai.
Domusnovas
Un vero paradiso dell’arrampicata sportiva in Sardegna, tanto da offrire una ampia scelta di tipi di roccia, tipologie di scalata, esposizione e difficoltà. Il territorio permette di scegliere tra più di 20 falesie e oltre 550 tiri.
Secondo il noto arrampicatore Maurizio Oviglia, l’arrampicata sportiva in Sardegna è nata proprio a Domusnovas, se è vero che i primi spit furono piantati sui calcari da Mondo Liggi, il pioniere dell’arrampicata nell’isola.
Le falese sono davvero per tutti i livelli di esperienza. Dai tiri di strapiombo del Bronx, di Canneland e della spettacolare Tana delle Tigri, fino alla storica falesia Ruota del Tempo, costellata dii tiri di media difficoltà. Per gli amanti degli strapiombi ecco Animalhouse, mentre per gli estimatori della placca verticale ci sono Castilandia e Chinatown.
Contenuto realizzato in collaborazione con la Regione Sardegna, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio.