Una dettagliata proposta di legge con richiesta di moratoria dei mega impianti di energia rinnovabile pronta per essere approvata.
L’ha predisposta il coordinamento dei comitati che lottano contro le speculazioni delle multinazionali delle energie rinnovabili a causa della “debolezza estrema” del Consiglio regionale.
“La Regione tarda molto ad affrontare questi problemi – spiega Marco Pau, uno dei portavoce del coordinamento – ed è dipendente da ciò che succede a Roma, questo è un segno di debolezza estrema del nostro Consiglio regionale, così abbiamo voluto dare un contributo pratico scrivendo la norma”.
Il testo, di quattro articoli preceduti da una lunghissima relazione introduttiva, prevede che “nelle more dell’individuazione delle aree e dei siti idonei all’installazione di impianti da fonti rinnovabili, così come previsto dal dm del 2010, e dell’approvazione di un Piano energetico ambientale regionale da predisporre con il pieno coinvolgimento delle comunità locali della Sardegna – si legge nel secondo articolo -, sono sospesi tutti i procedimenti autorizzativi attualmente in corso per qualsiasi tipo di impianto per la produzione e lo stoccaggio di energia elettrica da fonti rinnovabili (Fer)”.
Esclusi invece, quindi realizzabili, i procedimenti sulle comunità energetiche, sull’agrisolare, sugli impianti per autoconsumo, scambio sul posto e sugli impianti di produzione da rinnovabili con potenza complessiva sia inferiore a 1MW.
Consentiti anche i mini eolici con potenza singola inferiore a 250 kW e potenza complessiva dell’impianto inferiore a 1 MW, per gli impianti fotovoltaici di potenza fino a 1 MW “e comunque, nel caso di superficie agricola, per una quota complessiva inferiore al 5% del totale”, si legge nel testo.
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