“L’esortazione del Presidente della Repubblica è tanto condivisa che è il faro della nostra azione politica. Come quanto emerso dall’analisi odierna della fondazione Gimbe. La sanità pubblica va difesa ad ogni costo”. Lo ha dichiarato Ugo Cappellacci (FI), presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati, commentando le parole del Capo dello Stato.

“Difendere e adeguare la sanità pubblica – sottolinea Cappellacci – è la missione che ci siamo posti all’inizio della legislatura e che va al di là delle appartenenze partitiche. Vorremmo che fosse chiaro anche alla segretaria nazionale del PD Schlein che il ‘nemico del giorno’ contro il quale ci battiamo sono le disparità tra territori, le liste d’attesa, la mancanza di personale, e la piaga dell’emergenza urgenza. Altri invece, negli ultimi 12 anni, con maggioranze nate nel palazzo in spregio al voto popolare, hanno usato le forbici per tagliare le risorse (si pensi al Lazio e a tutte le regioni a guida centrosinistra), ben 37,5 miliardi, con il sostegno del Partito Democratico o addirittura con i segretari nazionali del PD a Palazzo Chigi”.

“Noi – aggiunge l’esponente azzurro – non invocheremo l’austerità né il ‘ce lo chiede l’Europa’ né ripeteremo l’errore di chi, con il reddito di cittadinanza, ha destinato le risorse pubbliche ad azioni più ‘remunerative’ sul piano del consenso immediato e su quello a lungo periodo per quella politica che fonda il suo successo elettorale sullo stato di malessere della comunità. Se chi ha ‘manipolato’ la sanità dal dopoguerra ad oggi, ha cambiato idea, vorrà dire che sarà più facile raggiungere traguardi ambiziosi. Per noi la sanità pubblica – ha concluso Cappellacci – non solo è il primo investimento ma è anche la prima riforma da attuare per restituire ai cittadini italiani la pienezza e effettività del diritto costituzionale alla salute”.

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