“La forza del Paese, anche in termini di sviluppo economico, risiede nel grandissimo patrimonio di diversità. Ogni regione ha una specializzazione, zone con eccellenze e differenze che, messe in maniera armonica, possono rappresentare il vero volano di sviluppo per tutta l’Italia”. Così il presidente della Regione, Christian Solinas, che questa mattina è intervenuto a Torino al Festival delle Regioni.
Quattro giornate ricche di eventi alle quali hanno partecipato, oltre al presidente Solinas, il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e il presidente delle Marche, Francesco Acquaroli, con la partecipazione dei ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Picchetto Fratin e, in collegamento, dei ministri dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, e delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso.
Da parte sua, Solinas ha presentato la Sardegna non solo in termini di attrattività turistica ma anche attraverso i progetti più qualificanti che proprio nell’Isola hanno trovato terreno fertile, consolidando, ha spiegato, “l’immagine di una terra che si presenta come ecosistema favorevole agli investimenti”. L’Einstein Telescope, la riconversione dei siti industriali, la valorizzazione del patrimonio archeologico sardo alcuni dei progetti citati.
“Una regione come la Sardegna, rispetto al resto della Penisola, ha chiaramente svantaggi strutturali permanenti derivanti dalla sua condizione di insularità – ha evidenziato il presidente – è la terra più distante dalla terraferma nel nostro Paese, ma ha anche una forza che si chiama attrattività e internazionalizzazione. Si chiama tentativo, che è proprio quello che stiamo cercando di portare avanti, di consolidarne un’immagine che, al di là delle proprie bellezze e dei propri valori paesaggistici ambientali, sia anche quella di un ecosistema favorevole all’innovazione, alla ricerca, allo sviluppo”.
“La candidatura di tutto il Paese a ospitare in Sardegna un’infrastruttura strategica come l’Einstein Telescope – ha spiegato Solinas – rappresenta una grande opportunità perché realizzare qui il più grande rilevatore di onde gravitazionali che si avrà per i prossimi 40-50 anni significa attrarre grande capitale umano, avere una promozione territoriale di altissimo livello, stimolare il sistema della formazione universitaria e post-universitaria a fornire un livello di competenze e di skill sempre migliori”.
Accanto a questo, ha proseguito il presidente, “abbiamo portato avanti progetti di riconversione dei siti industriali, in particolare quelli minerari, che avevano rappresentato da sempre un grande problema irrisolto della Sardegna. E in uno dei pozzi minerari simbolo abbiamo portato avanti, con una collaborazione con l’Università di Princeton e le Università sarde, il progetto della torre di distillazione dell’argon, un gas nobile. Abbiamo un modello di sviluppo improntato sul turismo che rappresenta dei moltiplicatori eccezionali, ma accanto a questo stiamo cercando di portare avanti un modello di sviluppo improntato all’economia della cultura, valorizzando una civiltà come quella nuragica e prenuragica, che rappresenta 1/5 del patrimonio archeologico dell’intero Paese”.
Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it